La guerra incombe tra gli Alati di Azra e gli umani dei
Paesi federati del Patto Meridionale. La giovane umana Lyan Alba, dopo gli
eventi di quattro anni prima vissuti nella capitale azrariana, per sfuggire a
un passato difficile da gestire ha deciso di lasciare la sua famiglia per
cominciare una nuova vita nella città-Stato di Cartago. Ma un nuovo conflitto
sta per travolgerla e un attacco inatteso arriva dal cielo, facendo iniziare
una guerriglia urbana tra invasori e Milizia per la Resistenza umana. La forza
latente che Lyan ha sempre cercato di tenere nascosta e inerte dentro di sé si
risveglia prepotentemente, richiamando l’attenzione dei membri della società
segreta azrariana delle Ali di Fuoco. Così il passato torna a perseguitarla e
nuove avventure la coinvolgeranno, costringendola a intrecciare il suo destino
ancora una volta con quei trascorsi da cui era fuggita invano. Dovrà quindi
fare i conti con un amore che sembra impossibile e con un destino che le
chiederà di compiere delle scelte che potrebbero segnare per sempre la sua
esistenza e quella delle persone che ama. Dopo Dark Wings, è finalmente
disponibile il secondo capitolo della saga "Il ciclo delle Ali
Oscure".
RECENSIONE
Buon pomeriggio lettori! Benvenuti o bentornati nel mio piccolo angolino di carta ed inchiostro!
Oggi, vi voglio parlare del secondo volume di una saga che ho iniziato l'anno scorso e di cui aspettavo con ansia il seguito, perché è stata una bellissima ed inaspettata sorpresa!
Sto parlando di Dark Wings - Ali di fuoco, di Krisha Skies, edito dalla CE Horti di Giano, che ringrazio tantissimo per il file in omaggio!
Ma bando alle ciance ed iniziamo!
"Una volta mi era stato detto che ero attratta dalla fiamma che mi avrebbe distrutta e io sapevo bene che questa fiamma aveva un nome: Azalel di Mahasiah."
A dispetto dell'idillio, se così lo vogliamo chiamare per indicare comunque un periodo di "pace" seppur apparente, del primo libro, in Ali di fuoco ci troviamo in un contesto post-bellico, dove la guerra ha devastato gran parte del territorio esterno alla città degli alati di Azra, dove i conflitti tra alati ed umani si intensificano giorno dopo giorno, portando caos e distruzione.
Lyan Alba, la nostra protagonista, dopo una serie di eventi che hanno destabilizzato il suo equilibrio fisico e mentale, e dopo alcune rivelazioni piuttosto pesanti da digerire, decide di abbandonare la sua famiglia e di iniziare daccapo una nuova vita a Cartago, città stato ancora quasi del tutto intoccata dalla guerra, in cui trova impiego presso un centro di accoglienza per azrariani che allo scoppio della guerra vivevano e lavoravano all'interno dei confini dei Paesi del Patto meridionale.
Per prima cosa notiamo la differenza colossale tra i protagonisti del primo libro e gli stessi protagonisti nel secondo capitolo, poiché il cambiamento radicale che li ha colti in seguito a varie vicissitudini è davvero imponente.
A dispetto della Lyan che abbiamo conosciuto all'inizio, infatti, troviamo qui una ragazza maturata, perché comunque sono passati quattro anni e sono successe un sacco di cose non del tutto piacevoli dal libro precedente, una ragazza segnata da eventi di grande portata, che ha rinunciato alla sua famiglia per provare ad iniziare una nuova vita, lontana da Azra, e che ha tantissimi segreti da tenere nascosti.
Non specifico ciò che Lyan desidera tenere per sé per evitare spoiler, tuttavia alla fine ogni nodo verrà al pettine e lei si troverà a fronteggiare, oltre al suo potere che minaccia sempre di più di esplodere e di andare fuori controllo, anche la rottura dell'equilibrio precario che viene a crearsi dopo l'arrivo del generale Yeratel al centro di accoglienza, seguito dai suoi luogotenenti appartenenti alle Ali di fuoco.
E chi ci ritroviamo tra questi fascinosi e tenebrosi luogotenenti?
Esatto, avete pensato bene! Torna anche il nostro affascinante e misterioso Azalel, l'alato dagli occhi dell'ametista, che se nel primo libro si era comportato in alcune occasioni in modo piuttosto discutibile, qui avrà modo di farsi perdonare (soprattutto verso la fine)!
Anche lui è cambiato molto.
Inizialmente, quando rivedrà Lyan dopo quattro anni sembra quasi indifferente alla cosa, almeno in modo esterno, ma dentro di sé cela la più tremenda delle tempeste.
Essendo uno dei due luogotenenti del generale delle Ali di fuoco, ha un ruolo da rispettare e mantenere, quindi cercare di mantenere un certo aplombe attorno alla persona che comunque ama e che non vede da anni, potete ben capire quanto sia complicato insomma.
Invece lui non solo riesce nell'intento (più o meno perché i momenti di debolezza ce li hanno tutti, soprattutto quando si tratta di sentimenti), ma per una buona parte del libro ho creduto quasi che volesse trascinare Lyan nelle Ali di fuoco (che sono da sempre additati come dei fanatici inclini alla violenza) e che la volesse costringere a rientrare nella schiera dei "cattivi" se così li possiamo definire, per usarla assieme al suo potere molto particolare, se non unico nel suo genere.
Quindi capirete bene che la componente romance in questo libro è davvero preponderante, e l'autrice mi aveva pure avvertita sapendo che non impazzisco per tale genere, eppure sapete cosa vi dico?
Che mi è piaciuto!
Il romance presente qui non è stucchevole, si amalgama bene alla storia ed è soprattutto contestualizzato alla trama, perché in fin dei conti qui si parla di due persone che si ritrovano dopo essersi perse di vista per anni, dopo aver iniziato (o provato ad iniziare) nuove vite, anche con altri individui, di conseguenza la parte romantica ci sta, ma non risulta pesante.
Non credo di dover parlare di triangolo, poiché sia Lyan che Azalel, credendo di non incontrarsi più, sono partiti da zero assieme ad altre persone, di conseguenza ritroviamo il primo amore della ragazza, il dolce alato Kerubin, che fa parte della resistenza e che vorrebbe convincere lei e Azalel a passare dalla sua parte, e Malaya, che invece sta con Azalel, è una sensualissima Lungimirante che farebbe di tutto per lui, ma che nel suo profondo sa che non verrà mai ricambiata nel modo in cui lei vorrebbe.
Premesso ciò, passiamo al worldbuilding del romanzo.
Nel primo libro eravamo circondati dai fasti di Azra, da una città bianca e quasi paradisiaca in cui la convivenza tra alati ed umani, anche se fra alti e bassi, scorreva piuttosto facilmente, tuttavia l'ambientazione in questo secondo libro cambia in modo esponenziale.
Ci troviamo a Cartago, una città indipendente e comunque minata dalla guerra, in cui sorge il Centro di Accoglienza in cui lavora Lyan, assieme ad altre persone che ha imparato a conoscere nel corso della sua sosta lì, come la conversa Rose, divenuta ben presto un'amica e una confidente per la ragazza, o la direttrice Murph, donna tutta d'un pezzo che gestisce il centro con pugno di ferro, tentando di tenere assieme ogni membro che ne fa parte.
Al centro poi troviamo anche Kamael, un giovane alato con genitori umani la cui natura rimane un mistero fino a buona metà del libro, e che sembra aver instaurato con Lyan un legame particolarmente morboso che come una calamita li attrae e nel contempo li fa soffrire.
Devo ammettere che inizialmente credevo che questo legame sfociasse nel romantico, ma di romantico non c'è nulla, poiché l'attrazione che li accumuna è più che altro frutto dell'influenza che il potere di Lyan ha su Kamael e viceversa.
Molto apprezzato anche il contesto post bellico in cui viene ambientata la storia, che ci fa calare maggiormente nella parte, con cenni al proibizionismo (perché il centro di accoglienza vive di sussistenza e per guadagnarsi da vivere deve per forza rivolgersi al mercato nero), alla resistenza e alle milizie umane che tentano di soverchiare il potere alato con ogni mezzo possibile, attraverso anche l'uso di termini tecnici e ricercati che l'autrice ha mostrato di saper padroneggiare.
Ovviamente non manca la parte diciamo più cruenta che ben si abbina allo snocciolarsi della vicenda, poiché in guerra esistono vincitori e vinti, nonché civili ed innocenti coinvolti, di conseguenza il sangue c'è, ma non è disturbante né inquietante, ma esattamente come per il romance la parte cruda è ben contestualizzata.
Unica piccola nota stonata è, forse, l'inizio un po' lento, ma che poi si riprende con l'incedere della storia che diventa via via più avvincente ed attraente, ma tuttavia necessario per spiegare la situazione complessa in cui ci troviamo.
Come sempre Krisha riesce a destreggiarsi molto bene tra momenti di suspense alternati a momenti più tranquilli e romantici, in cui non mancherà di stupirvi ed emozionarvi, nonché di farvi immaginare proprio quello che lei ha in mente di mostrarvi.
Se vi ispira la trama di Ali di fuoco, vi invito a leggere anche la mia recensione sul primo libro che trovate
qui, ovviamente senza spoiler perché sapete che odio farli
sorry not sorry.Date una possibilità quindi a Lyan, ad Azalel e alla loro storia!
Vi catturerà.
LA MIA VALUTAZIONE
🍂🍂🍂🍂,5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂