sabato 24 aprile 2021

Recensione "Dark wings" - Krisha Skies

 
TRAMA 

“Precaria è la pace che da una ventina d'anni perdura tra la Repubblica di Azra, terra della Gente Alata, e le città-stato della federazione del Patto Meridionale, abitate da esseri umani. 
La giovane universitaria Lyan Alba decide di trasferirsi nella Città Bianca, capitale di Azra, dove vive già suo padre, interprete presso l'ambasciata. 
Scopre presto a sue spese, tuttavia, che laggiù la vita per i pochi esseri umani presenti non è affatto facile. 
Due culture così diverse difficilmente possono coesistere. Le discriminazioni razziali e un conflitto nelle vicine terre dei coloni umani gettano un’ombra sulla permanenza di Lyan, che però è intenzionata a restare. 
Lei è lì per rintracciare un giovane Alato, conosciuto anni prima, rimasto nel suo cuore. 
Ma un'altra ingombrante presenza turba le sue emozioni, nonostante i pregiudizi. 
Sentimenti contrastanti, condizionati dal destino, la porranno di fronte a una scelta che, malgrado le apparenze, si rivelerà la più difficile della sua vita: volare o cadere…”

RECENSIONE

Buongiorno lettori e benvenuti o bentornati nel mio caotico angolino di carta ed inchiostro!
Oggi approfitto del mio giorno libero per parlarvi di un fantasy che mi ha conquistata sin dalle prime pagine e che spalanca il sipario su una saga dall'enorme potenziale: sto parlando di Dark Wings di Krisha Skies, il primo volume del Ciclo delle Ali Oscure edito da Hortidigiano che ringrazio tantissimo per avermi omaggiato della copia digitale!

In merito a questo libro c'è davvero molto da dire, quindi bando alle ciance ed iniziamo!

"Erano i visi angelici e imperturbabili degli Alati, in contrasto con le atrocità raffigurate nel dipinto.
Essi uccidevano, mutilavano e divoravano senza perdere la bellezza ultraterrena che faceva di loro angeli splendidi e terribili demoni al tempo stesso."

Non farò spoiler sulla trama, dato che preferisco concentrarmi su ciò che la storia mi ha trasmesso e sui principali temi trattati dall'autrice nel corso della vicenda, tuttavia sappiate che questo fantasy, nonostante la mole massiccia di più di cinquecento pagine, scorre come l'acqua, grazie allo stile semplice e fluido di Krisha, che contribuisce ad attirare il lettore come una calamita fino al finale in cui assisteremo a degli inaspettati colpi di scena e ad alcune rivelazioni che sicuramente ritroveremo più sviluppate nel secondo volume.
All'inizio ci troviamo catapultati ad Azra, il regno con capitale la Città Bianca, nonché terra d'origine del popolo degli Alati, dove la protagonista umana Lyan Alba sta intraprendendo il suo percorso di studi all'università, destreggiandosi tra vita di tutti i giorni ed il cocente desiderio di ritrovare Kerubin, un alato di cui si è perdutamente innamorata ai tempi in cui viveva nella sua città, Agri, e che per una lunga serie di motivi che scoprirete nel corso della storia è stato poi costretto ad allontanarsi senza lasciare dietro di sé alcuna traccia, fatta eccezione per un ciondolo con una pietra nera molto particolare a cui la ragazza è molto legata e che indossa tuttora, come una sorta di doloroso ricordo.

"In passato gli Alati erano stati considerati dagli esseri umani, a seconda dei casi, creature angeliche o esseri demoniaci; molti di loro erano stati perseguitati e condannati a subire torture atroci per la loro diversità. Alla fine avevano deciso di ritirarsi nella propria terra d'origine, fondando la Città Bianca, uno dei più antichi centri fortificati della Gente Alata."

I primi capitoli sono quindi un'introduzione alla Città Bianca e in generale al regno in cui vive la Gente Alata, dove l'autrice si sbizzarrisce arricchendoli con descrizioni minuziose e particolari dei luoghi frequentati da questa gente, luoghi su misura soprattutto per le loro maestose ali, il più delle volte troppo grandi ed ingombranti per potersi infilare in posti solitamente riservati a noi esseri umani.
Ed ecco che entreremo con Lyan nel campus dell'università di Azra, dove si svolgerà buona parte della trama e dove conosceremo numerosi personaggi, sia umani che Alati, che ricopriranno ruoli di diversa importanza e contribuiranno a ricomporre i pezzi di un puzzle molto più complesso di quel che sembra.
Qui salta subito all'occhio la differenza tra umani ed Alati, e viene così introdotto un tema molto presente in questo libro, ovvero il razzismo. Sì perché gli umani non sono ben visti nella terra degli Alati, dove vivono in una specie di ghetto a loro dedicato (dove abita anche la stessa Lyan) e dove sono costretti ad indossare una complicata struttura alata per poter confondersi e passare così inosservati sotto gli occhi giudici della razza alata; tuttavia, al di fuori di Azra, gli stessi Alati vengono discriminati ed addirittura torturati ed uccisi per via della loro condizione dagli esseri umani, di conseguenza la convivenza tra le due razze esiste ma dalla maggioranza viene poco tollerata, fino a sfociare in episodi di odio razziale anche piuttosto pesanti.
Il fatto che Lyan sia umana, quindi, non la aiuta nella sua esperienza al campus, dove sarà vittima di scherzi piuttosto cattivi sia da parte di chi dovrebbe entrare in empatia con lei, i suoi compagni umani, sia di chi la disprezza per la sua natura, ovvero gli Alati, ed anche in qualche occasione dagli adulti che ricoprono i ruoli di insegnanti all'interno della scuola e che dovrebbero essere i primi a mantenere una certa neutralità.

Questo, tuttavia, è solo un puntino nella realtà globale in cui è ambientato Dark Wings, dato che al di fuori delle mura della Città Bianca, nella Zona Demilitarizzata, gli scontri tra umani ed Alati rischiano di intaccare anche le zone in cui si vive in una pace sempre più precaria, minacciata dalle continue tensioni, fomentando così ancora di più l'odio che una razza prova per l'altra.

"Gli Dei Alati che venerano, che veneriamo, non sono misericordiosi come il vostro Unico Dio."

Devo ammettere che mi è piaciuto molto il modo in cui la scrittrice ha saputo mescolare tematiche importanti come il razzismo ed il bullismo in un fantasy dove il worldbuilding viene inventato di sana pianta ed è davvero ben caratterizzato e costruito. 
Credo che la presenza di tali tematiche renda il tutto più credibile e realistico, nonostante la presenza di creature fantastiche come gli Alati, in quanto rende questi esseri dalle caratteristiche eteree più simili agli umani che tanto disprezzano, capaci di provare sentimenti negativi come l'odio, che viene canalizzato attraverso atti di razzismo vero e proprio e addirittura propaganda anti-umani, alle volte sostenuti, anche se non direttamente, da coloro che governano su Azra.
Inoltre, il modo in cui i luoghi vengono descritti sottolinea un'idea di base che parte dalle esperienze di viaggio dell'autrice che ha saputo rendere nitide e ben figurative tutte le immagini rievocate attraverso edifici dai tetti altissimi, città bianche, lucenti ed antiche che ricordano un po' quelle greche, oppure villaggi colorati dove abbondano mercati di spezie e profumi che riportano alla mente l'India o il Nord Africa.
Oltre a tutto ciò ho trovato che anche gli usi e i costumi degli Alati siano stati ben esposti, soprattutto la loro storia, costellata di guerre per l'indipendenza e tantissime sofferenze perpetrate proprio dagli umani, e la storia delle loro divinità, che viene rivelata un po' alla volta e che affonda le proprie origini in tempi ormai dimenticati e lontani, ma che ancora sembrano influenzare il modo di vivere e pensare di questo particolare popolo.

"Ci sono giorni" mi sussurrò, premendo una guancia contro la mia, "in cui vorrei  non doverti mai incontrare. E poi ci sono tutti gli altri, in cui prego gli Dei Alati di non esaudire il mio desiderio."

E ora parliamo un po' dei personaggi.
Eh sì, perché Lyan Alba è il mio spirito guida, se non altro per la sua propensione a compiere gaffe su gaffe a livelli esorbitanti. Starete pensando che il tutto risulti quasi forzato...e invece no!
Qui la protagonista non è la solita ingenuotta che se ne sta a girarsi i pollici in attesa che il belloccio di turno arrivi e la salvi da qualsiasi situazione di pericolo in cui si trova. Lyan è tutt'altro che debole ed indifesa. Sa cos'è la sofferenza, l'ha provata in diverse occasioni, venendo anche spesso umiliata, e quindi si è costruita attorno una corazza con la quale interfacciarsi sul mondo, una corazza fatta di rabbia bollente che preferisce tenere sopita dentro di sé, dando quasi l'impressione di non essere in grado di reagire. Nel corso del libro, invece, il suo sviluppo sarà davvero importante, datò che arriverà ad ottenere una consapevolezza maggiore di sé e delle sue capacità che la porteranno ad interrogarsi su cosa sia giusto e cosa sbagliato, dato che porta sulle spalle il peso di un potere straordinario e sconosciuto che potrebbe portarla alla rovina.
Lyan è molto critica nei propri confronti, forse anche troppo, ma sa affrontare le varie situazioni con ironia e forza, una caratteristica che ho amato di lei, sommata anche al fatto che è una ragazza normalissima che va a scuola, che ha una famiglia e che ogni giorno deve sbattere contro la realtà grigia del razzismo nei confronti della sua umanità, oltre che ai suoi problemi da diciottenne impacciata.
Attorno a lei ruotano diverse figure, come quella di Izmael, un Alato mezzosangue che tenta in tutti i modi di farla entrare nella sua cerchia di amicizie prettamente alate, o la figura piuttosto protettiva del padre, che fa di tutto per evitare che venga a contatto con la gente sbagliata. Sbagliati come possono essere i membri delle Ali Nere, di cui fa parte Azalel, amico di Izmael, dal passato torbido e misterioso che non appena verrà a galla ribalterà per la milionesima volta l'idea che Lyan si è fatta della gente alata.

Azalel è il cliché del ragazzo bello e tenebroso, con un paio d'ali brunite e soffici e lo sguardo d'ametista conturbante, tuttavia molto schivo ed introverso, quasi restìo a parlare con quelli che appartengono alla razza umana, Lyan inclusa.
Eppure, il loro rapporto nasce proprio grazie a questa diffidenza reciproca che poi si trasformerà col tempo in un legame piuttosto peculiare e strano, ma che shipperete con ogni molecola del vostro corpo ve l'assicuro!
Infatti, nonostante la figura del bello e dannato venga utilizzata in diversi libri, in modo trito e ritrito, Azalel ha tutti i motivi di questo mondo per essere un ragazzo problematico e diffidente, data la sua infanzia disastrosa ed il fatto che sia un simbolo importante per la gente alata (scoprite voi il perché io non dico nulla).
Fatto sta che la storia con Lyan verrà costruita un po' alla volta e non sarà precipitosa, cosa che ho approvato molto dato che le storie col classico colpo di fulmine ormai mi fanno salire una certa dose di orticaria!

"Lyan decidi adesso...se volare o cadere..."

Detto questo, come avrete ben immaginato, la parte romance è molto presente e si fa più sentire dalla metà del libro in poi, tuttavia non risulta melensa e stucchevole, condita da dialoghi assurdi e non-sense, di conseguenza per me che non sono amante del genere manco per tutto l'oro del mondo, è stato un sollievo non dover scontrarmi con una relazione fatta di baci struggenti, abbracci ogni due secondi e tante belle cose, ANZI, sappiate che la storia tra Lyan e Azalel non sarà una storia convenzionale ma piuttosto...hate to love, ecco, un guilty pleasure che io personalmente adoro!

Per tutto il resto, quindi, mi sento di consigliarvi questo fantasy dalle sfumature romantiche perché abbonda di tematiche importanti che non sono state trattate in modo superficiale e leggero, ma al contrario, sono state ben approfondite e pensate, diventando parte integrante del contesto e della trama, senza mai uscire dal seminato.
I personaggi sono caratterizzati e descritti davvero nei minimi particolari, anche quelli che fungono solo da comparse, come se l'autrice si fosse preoccupata di dover far rimanere impressi nel lettore anche i volti di chi alla storia serve solo come contorno (è una scelta stilistica che mi piace perché personalmente se trovo un personaggio anche solo in una scena vorrei poterlo immaginare per bene nella mia testa), anche se in una particolare scena di combattimento ho avuto un momento dispersivo in cui non ho ben percepito chi facesse o dicesse cosa, tuttavia mi è bastato tornare sui miei passi per comprendere meglio la situazione e continuare pacificamente con la lettura.
La trama sembra semplice e lineare, ma non lo è proprio per nulla.
Ci sono sotto trame e sviluppi inaspettati che trasportano il lettore in un vortice di rivelazioni e colpi di scena che vi faranno rimanere sicuramente a bocca aperta, un intrico di concetti e sotterfugi che vi faranno arrovellare il cervello, spingendovi a volerne sapere sempre di più!
E poi alla fine boom! Arriva qualcosa di inaspettato che spiana il terreno per un seguito ancora più ricco di azione e romanticismo!
Certo che poi vi starete chiedendo: ma alla fine questa povera ragazza troverà questo Kerubin?
Ragazzi, leggete Dark Wings e fatevi un giro ad Azra. 
Scoprirete questo ed anche di più!

"Una promessa"
Una speranza.

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂🍂, 5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂








martedì 20 aprile 2021

Review Party "Dark and light" - Legami di sangue - Sabrina Pennacchio

 



TRAMA

Elizabeth Heaterfield è ormai in età da marito da un po’ di tempo, quando i suoi genitori sembrano aver trovato il perfetto sposo per lei, il Duca Edmond Danneville.

Nonostante il suo destino sembri già scritto, lei continua a sognare l’amore romantico narrato nei romanzi, ed è proprio prima di fidanzarsi che l’incontro con un uomo misterioso sconvolge la sua vita: con Erik Logan nasce una tenera amicizia, ma non è solo l’appartenenza a una diversa classe sociale a ostacolarli nel loro amore.

Tutto viene messo in discussione, però, quando Erik sembra cambiare radicalmente, e un mondo segreto di creature oscure e pericolose sembra uscire allo scoperto agli occhi dei due sfortunati amanti.

Riuscirà Elizabeth ad andare oltre quello che Erik è diventato, in nome del loro amore?

E chi è il Re dei Vampiri, che sembra seguire con enorme interesse le vicende dei due amanti, e poi della loro famiglia?

Può l’Amore vincere i limiti della… morte?

In questo attesissimo Prequel di Dark and Light: Amore impossibile, Sabrina Pennacchio ci rivela le origini dei suoi fantastici personaggi, delle loro passioni, dei loro rancori e segreti reconditi nelle trame del tempo…

Ne rimarrete… estasiati!


RECENSIONE


"Era passato troppo tempo da quando lui, Caino, era il suo vero nome, aveva ucciso suo fratello Abele, e Dio lo aveva punito, rendendolo un vampiro.
Aveva scelto una vita sontuosa, anziché miserabile.
I discendenti di Abele erano stati mutati in quelli che alcuni chiamavano Lupi Mannari, in modo tale da poterlo contrastare se avesse fatto di nuovo del male a qualcuno."


Buongiorno lettori e benvenuti o bentornati nel mio caotico angolino di carta ed inchiostro!
Oggi, in occasione del Review Party organizzato da Sabrina e Giulia che ringrazio moltissimo, vi parlo del secondo volume della serie Dark and Light di Sabrina Pennacchio, in questo caso il prequel, intitolato Legami di sangue.

Se avete già letto Amore impossibile, conoscerete allora l'affascinante Alexander Logan, tuttavia in questo libro la vicenda si svolge molto tempo prima della sua nascita, quando i suoi genitori si sono incontrati ed innamorati, non conoscendo le nefaste conseguenze del loro delicato amore.
Ci troviamo infatti nel Seicento inglese, dove la giovane Elizabeth, ragazza di estrazione nobile, è pronta a maritarsi col pretendente più prestigioso, secondo i desideri dei genitori, soprattutto dell'esigente e calcolatrice madre, che ignorano invece la sua fatale attrazione per il giovane Erik, un misterioso ragazzo che le porterà via il cuore non appena i loro sguardi si incrociano.

La parte prevalente del romanzo, infatti, è proprio la storia d'amore tra i due, inizialmente tormentata e mal vista, che poi troverà terreno fertile quando una terribile disgrazia si abbatterà proprio sulla famiglia di Elizabeth, costringendola ad aggrapparsi all'unica cosa bella che le sia rimasta, Erik appunto.
Ma anche se inizialmente, dopo aver sofferto molto, la loro relazione sembra destinata a scivolare in modo sereno, alcuni eventi e soprattutto alcuni personaggi che compariranno nel corso della storia, stravolgeranno completamente la situazione, facendola precipitare.
Non voglio svelarvi altro per non cadere nella trappola spoiler, tuttavia mi aspettavo qualcosa di più da questo prequel, dato che Amore impossibile mi era piaciuto molto, sia dal punto di vista del worldbuilding, che di quello emozionale.

Essendo ambientato in epoca seicentesca-settecentesca, in un Inghilterra tetra e cupa, mi sarei aspettata la presenza di più descrizioni dei luoghi, degli abiti, degli usi e dei costumi del tempo, dato che per me è molto importante la struttura che sta dietro ad una vicenda, e quindi anche l'ambientazione che le fa da sfondo, invece mi è sembrato di leggere un libro che se non fosse per la presenza di alcuni elementi tipici di tale epoca, sembrerebbe ambientato ai giorni nostri.

Per quanto riguarda le emozioni, invece, purtroppo questa volta la storia mi ha trasmesso ben poco.
Ho trovato alcuni dialoghi piuttosto forzati e poco credibili, nonché la presenza di alcuni refusi che mi hanno rallentato nel proseguimento della lettura.
Ciò che invece ho apprezzato è stata l'idea di collegare le origini di vampiri e licantropi alla concezione biblica di Caino e Abele, dato che anche in questo libro troviamo due fratelli gemelli che non possono essere più diversi l'uno dall'altro, uno estremamente impulsivo, che si lascia consumare dalla sete di potere e che non teme la propria natura spregiudicata, e l'altro più dolce e pacato, che si farà trascinare in una storia d'amore pericolosa, che fa da sfondo ad una delle guerre più epiche di sempre: quella tra i principi immortali della notte, i vampiri, e la loro controparte meno raffinata ma ugualmente letale, i licantropi.

In conclusione, posso dire che lo stile di Sabrina è come sempre scorrevole ed incalzante, uno stile semplice, non stucchevole, che invoglia il lettore a proseguire nella storia che si fa mano a mano sempre più attraente e magnetica; ogni pezzo del puzzle tornerà al proprio posto, soprattutto se avete letto Amore impossibile molte cose vi saranno più chiare e meno confuse!
Questa è una storia dove l'amore è il fulcro, ma non sempre può rendere migliori, e dove bisogna anche saper accettare le proprie sconfitte ed i propri limiti.
Per questo motivo, se siete amanti dei fantasy romance dove ancora una volta ci ritroviamo ad assistere alla storica battaglia tra vampiri e lupi mannari, dove esistono storie d'amore proibite od impossibili, e dove i tradimenti e i sotterfugi servono al raggiungimento di torbidi scopi, allora questa storia fa proprio per voi!

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂 , 5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂


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venerdì 16 aprile 2021

Review Party "Rabbia e rovina" - Harbinger series #2 - Jennifer L. Armentrout

 


TRAMA

Trinity e Zayne, il Guardiano gargoyle incaricato di proteggerla, stanno combattendo insieme ai demoni per salvare il mondo dall’apocalisse che minaccia di abbattersi sull’umanità, ma concentrarsi sulla missione non è affatto semplice, perché ciò che provano l’uno per l’altra, anche se la natura del loro legame lo proibisce, si sta inesorabilmente trasformando in amore.

Così, cercando di tenere a bada il desiderio che cova sotto la cenere, ogni notte i due ragazzi pattugliano le strade cercando tracce del Messaggero, la misteriosa entità che nessuno ha mai visto e che sta uccidendo Guardiani e demoni senza distinzione…e soprattutto senza alcuna logica.

Quando Trinity e Zayne si rendono conto che da soli non possono farcela, chiedono rinforzi a un alleato a dir poco particolare: Roth e la sua coorte.

Poi, mentre il numero dei morti continua a salire, viene alla luce un sinistro complotto che coinvolge la scuola locale e una persona molto cara a Zayne, e Trin si rende conto di essere stata ingannata e manipolata per un qualche oscuro fine. Allora la rabbia esplode, i sentimenti sfuggono al controllo…e questo potrebbe essere la rovina per tutti loro.

Secondo capitolo della serie The Harbinger, Rabbia e rovina è un urban fantasy appassionante e romantico in puro stile Armentrout, con un susseguirsi di colpi di scena che tengono con il fiato sospeso fino all’inaspettato cliffhanger finale.


RECENSIONE

Buongiorno lettori e benvenuti o bentornati nel mio caotico angolino di carta ed inchiostro!
Oggi sono qui in vostra compagnia per parlarvi di un libro che aspettavo quasi più del Natale, ovvero il secondo volume della Harbinger Series di Jennifer Armentrout, seguito di Tempesta e Furia, intitolato "Rabbia e rovina" edito da Harper Collins!


"Sei dentro di me, sotto la mia pelle e nel mio sangue. Non posso farci niente."

Se avete già letto la Dark Elements series, allora conoscerete di certo i personaggi che incontreremo nel corso della vicenda, o almeno alcuni di loro, se invece non l'avete letta, sappiate che questo è uno spin-off incentrato su Zayne, un Guardiano super figo e super palestrato, e la sua nuova protetta Trinity, di cui è divenuto il Difensore.

Non mi dilungherò sulla trama, poiché vorrei evitare qualsivoglia tipo di spoiler, tuttavia in questo secondo volume della saga ho trovato un lieve rallentamento della storia rispetto al primo libro, dove l'azione era il fulcro principale attorno al quale ruotavano le varie scene.

Nella prima metà di Rabbia e Rovina, infatti, c'è un breve riassunto di ciò che è successo in Tempesta e Furia (che dovete per forza leggere se volete proseguire con questo altrimenti non capirete niente), di conseguenza non succede granché, Trinity e Zayne girano alla ricerca di questo fantomatico Messaggero, che uccide Guardiani e demoni di Alto Rango con un semplice battito di ciglia, ogni tanto si lasciano andare a qualche effusione di cui poi si pentiranno perché dopotutto per un Difensore ed il suo protetto un sentimento come l'amore non è destinato ad essere, visto che è proibito.
Quindi, per metà libro la storia si snoda in modo abbastanza statico, ma tuttavia scorrevole, grazie anche allo stile della scrittrice che predilige la presenza di dialoghi a quella di descrizioni troppo dettagliate o stucchevoli.

Dopo le prime cento-centocinquanta pagine, invece, arriva la svolta!
E questo si deve anche ad un agognato ritorno, ovvero quello del Principe Infernale più affascinante ed egocentrico di sempre: il conturbante Roth, chiamato da Zayne e Trinity ad "indagare" su questa presunta creatura invincibile che miete sempre più vittime, soprattutto tra i ranghi dei Guardiani.

Vi posso solo dire che non riuscirete a staccarvi nemmeno per un secondo!
Nonostante la zia Jennifer sia famosa per le sue saghe che profumano di trash, ma di quel trash leggero che non sfocia nel banale e che nonostante tutto non spicca per originalità, questa è una lettura che vi acchiapperà e vi trascinerà verso il finale che, ve lo dico, terminerà con un cliffhanger spietato che vi farà rimanere di sasso, bramandone il seguito!

Per quanto riguarda il lato romance, ne troverete a bizzeffe, ma non sarà mai esagerato dato che viene integrato e mescolato in modo piuttosto omogeneo alla prosecuzione della storia, ma soprattutto ci sarà uno sviluppo rilevante dei due protagonisti principali.
Trinity dovrà fare i conti, oltre che con un nemico che sembra stare sempre davanti a loro di un passo, anche con la sua sempre più grave malattia oculare, che le impedisce di avere una visione periferica decente e che la rallenterà non poco durante le scene di azione.
Di contro, Zayne si renderà conto che proprio quella ragazza cocciuta, dannatamente impulsiva e spericolata che si mette continuamente in pericolo e che lo porta quasi ogni giorno sull'orlo di una crisi di nervi, sarà, forse, la sua rovina, eppure questo non lo fermerà dal provare ciò che prova: un sentimento proibito, che non dovrebbe nemmeno essere pensato o concepito.

L'elemento principale di questa storia è infatti la tensione sensuale che crepita come una nuvola di scintille tra i due ogni volta che si trovano vicini.
Non possono farci nulla, perché il sentimento è troppo forte, ma saranno disposti a sfidare e trasgredire le regole di un sistema a loro superiore per amore?
Questo lo lascio scoprire a voi!

Vi basti sapere che ancora una volta la Armentrout ha fatto centro, creando un mondo in cui angeli e demoni entreranno ad affrontarsi nell'ennesimo conflitto dove la minaccia di un'Apocalisse fa capolino da dietro un angolo e dove non sempre chi viene etichettato come "cattivo" lo è veramente, e chi invece viene considerato "buono" opera per giusta causa.
A volte il bene non si fa scrupoli ad usare mezzi che solitamente associamo al male per raggiungere i propri scopi.

Per chi conosce la serie tv Supernatural ( se mi seguite da un po' sapete che è una delle mie droghe preferite) saprete  che anche la Armentrout ne é una fan sfegatata e che di conseguenza alcuni elementi ricorrenti in essa li troverete pure in Rabbia e Rovina, dove ad esempio le creature angeliche si appoggiano alla loro grazia per combattere il nemico, o bruciano gli occhi degli avversari per eliminarli. Sono dettagli che per un'amante del genere come me possono solo far piacere ed attirano di più nella lettura.

In conclusione: perché dovreste leggere la Harbinger series?
Perché vi innamorerete! E non solo della trama. O degli accenni biblici. O delle battaglie epiche.
Vi innamorerete dei personaggi e della loro storia, delle loro emozioni, delle loro paure, dei loro dubbi.
Ma soprattutto di Roth. Sarà impossibile non innamorarsi di lui!
Grazie ad Harper Collins per avermi coinvolta in questo splendido evento e per avermi omaggiato della copia digitale!

LA MIA VALUTAZIONE

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