TRAMA
Drew Miller ha sempre voluto frequentare la Fallwood University, un college di Division 1, grazie a una borsa di studio sportiva.
Il Basket è infatti una delle sue passioni.
Quando scopre l'identità del suo compagno di stanza, pensa che si tratti di una coincidenza, un assurdo caso di omonimia.
Perché non può essere davvero quel Greyson Quinn.
Il suo ex migliore amico, la persona che odia più di chiunque altro al mondo.
Greyson Quinn desidera giocare nell'NBA.
La borsa di studio alla Fallwood University gli permetterà di competere ad alti livelli nel torneo universitario e, quindi, di essere a un passo dal suo sogno.
Solo che...non aveva previsto lui.
Drew Miller.
Il suo ex migliore amico, la persona che ha perso due anni prima.
Alleati sul campo, ma nemici fuori, il loro sarà uno scontro all'ultimo canestro, dove passato e presente si mescolano e la posta in gioco sono i sentimenti.
Sarà possibile soffocarli oppure ne saranno travolti?
RECENSIONE
Ehilà
lettori!
Benvenuti o bentornati nell'angolo libroso di Mandragora e
Caffè!
Dopo quelli che mi sembrano eoni, torno finalmente sul blog
con una nuova veste, e soprattutto con una nuova recensione!
E che
recensione!
Perché il libro di cui vi voglio parlare oggi è
sicuramente una lettura che esce totalmente dalla mia comfort zone, e
che probabilmente, sono sincera, fino a qualche tempo fa non avrei
mai preso in mano. Spoiler: avrei fatto un enorme errore, e ora vi
spiego il perché.
Home Team di Alexandra Rose è uno sport romance
(premetto che io non ho MAI letto sport romance, non che me ne
ricordi almeno) ambientato in un college americano, che ha come
protagonisti due ex-amici, diventati acerrimi nemici, e che alla fine
si riconcilieranno non senza prima affrontare una massiccia dose di
difficoltà.
La vicenda si sviluppa su due filoni temporali, ovvero
il presente, dove i due ragazzi si detestano già in seguito alla
loro separazione ma si trovano a dover convivere in modo forzato
nella stanza del college che hanno scelto entrambi di frequentare, e
il passato, dove l'autrice ci racconta cosa ha provocato il loro brusco e violento allontanamento, nel periodo prima e durante l'adolescenza.
Drew è un po' come molti di noi: non gli piace
stare in mezzo alla gente, non gli piace molto fare amicizia, sta
sempre sulle sue, preferisce la compagnia degli animali a quella
delle persone, ed è anche parecchio diffidente, aspetto che si può
anche giustificare visto che il più delle volte viene isolato dai
suoi coetanei perché etichettato come lo strambo della situazione.
Ed è gay dichiarato.
È consapevole del fatto che gli piacciono gli
uomini e non si dà tanta pena nel nasconderlo, perché è
completamente in pace con sé stesso. O almeno questo è ciò che noi
vediamo nel presente, perché nel passato il coming out non è stato
proprio all'acqua di rose.
Il suo migliore amico Greyson non l'ha
infatti accettato.
Gli risulta strano che Drew non gliel'abbia mai
confidato.
Gli fa male che Drew gliel'abbia detto in un momento
totalmente sbagliato.
E in quel momento sbagliato, Grey non riesce ad
accettare il fatto che il coming out di Drew l'abbia in qualche modo
risvegliato.
Perché Grey è confuso.
Combatte contro sé stesso e
contro i suoi sentimenti.
Contro il suo stesso corpo.
E negli anni
continua a reprimere quel ronzio fastidioso di sottofondo che torna a
tormentarlo senza sosta, nonostante lui tenti di soffocarlo.
Grey è
tutto il contrario di Drew.
Se Drew, coi suoi capelli neri e gli
occhi come due pozzi scuri, rispecchia l'archetipo della luna,
Greyson è un sole accecante.
L'incarnazione del bel ragazzo biondo,
allenato e con due occhi chiari che tolgono il fiato. L'incarnazione
dell'espansività, del voler stare in compagnia, del voler per forza
fare andare bene ogni cosa, anche quando il mondo sembra precipitare
sopra la sua testa.
Drew ama la musica e il basket.
A Grey il basket
scorre nelle vene.
Drew ha sempre battute caustiche e sarcastiche pronte sulla punta della lingua; Greyson ha sempre una parola di conforto
per chi non trova pace.
E a parere mio il contrasto tra queste due
personalità si nota tantissimo grazie alla bravura dell'autrice nel
saperle delineare, soprattutto nei momenti in cui Drew e Grey si
scontrano: è lì che escono tutte le loro diversità e i loro punti
in comune.
Tutti i personaggi di questo
libro sono caratterizzati bene, possiedono uno spessore importante,
che va oltre la semplice pagina di carta, che ti entra dentro e ti
permette di calarti nei loro panni e provare e sentire ciò che loro
stessi provano e sentono.
E non sono solo i protagonisti della
vicenda ad essere raccontati in modo profondo ed incisivo, ma anche
le tematiche di una certa importanza in cui ci imbattiamo nel corso
della lettura.
Alexandra ha saputo gestire con delicatezza, ma
soprattutto senza cadere nel banale, temi ostici come possono essere
appunto la scoperta della propria sessualità e la confusione e la
frustrazione che possono derivare da essa, il coraggio di fare coming
out , beccandosi tutte le conseguenze, anche le più dolorose, del
caso, il tabù dell'omosessualità in uno sport come può essere il
basket, la sofferenza del trovarsi invischiati in un amore non
corrisposto, e la fine di un'amicizia su cui poi si dovrà nuovamente
ricostruire un rapporto di fiducia.
Si nota inoltre che c'è della
ricerca dietro al lato che riguarda lo sport della pallacanestro e
delle sue regole: questo è uno sport romance dove lo sport mantiene
una posizione di spicco e non fa solo da contorno alla storia
d'amore.
Troviamo termini tecnici propri di questa disciplina, nonché
una buona dose di nozioni che riguardano l'NBA, quindi è palese che
l'autrice abbia compiuto delle ricerche minuziose, informandosi per
bene prima di buttarsi sulla stesura del testo.
Home Team è stata una
scoperta davvero interessante per me, sotto tantissimi punti di
vista.
Era da molto tempo che non leggevo un libro che fosse in grado
di catturare la mia attenzione e di farmi venire continuamente voglia
di proseguire con la storia per sapere come si sarebbe sviluppata:
nonostante siano circa 600 pagine la lettura procede liscia come
l'olio, senza intoppi e senza difficoltà, appunto perché Drew e
Grey sono accattivanti, magnetici, e risulta difficoltoso staccarsi
da loro!
Le emozioni che questo libro mi ha regalato sono state
molteplici e dalle mille sfumature.
Ci sono stati momenti dove avrei
voluto prendere a sberle Drew per il suo essere così duro e stronzo
con Grey, e dove avrei voluto frustare Grey per il suo voler
risultare sempre così fottutamente perfetto, anche nei momenti
peggiori della storia, anche quando ogni cosa gli crollava addosso ed era impossibile ricomporne i pezzi.
Questi due ragazzi sono riusciti a farmi commuovere, mi hanno
trasmesso una tenerezza disarmante, mi hanno fatta arrabbiare, mi
hanno fatta riflettere, mi hanno resa orgogliosa del loro percorso
travagliato, della loro crescita personale e mi hanno fatta
innamorare del loro amore, intenso, dirompente e alle volte doloroso.
Se è tutto questo ciò che cercate in uno sport romance MM (compreso
lo spicy, che non guasta mai e che qui fa alzare notevolmente la
temperatura uff) , allora Home Team è proprio ciò che fa al caso
vostro!
PS. Attualmente l'autrice ha iniziato a pubblicare su Wattpad uno spin-off riguardante due personaggi che si trovano su Home Team! Se vi siete affezionati o vi affezionerete a Drew e Greyson, sono certa che anche questa ship non vi deluderà!
A presto!
Chiara