mercoledì 27 maggio 2020

Recensione "La cifra corretta"

TRAMA


Un ragazzo, alla ricerca di una verità importante, incontra qualcuno che cambierà per sempre la sua vita, rubandogliela. Come spesso accade, il destino, attraverso accadimenti inattesi e percorsi imprevedibili, fa incontrare persone che in altre circostanze non ne avrebbero mai avuto l’occasione. Con motivazioni differenti, due fratelli altoatesini, una improbabile coppia ispano-ligure di sconclusionati investigatori, un tranquillo impiegato di una azienda di trasporti internazionali ed una rampante ragazza dai capelli rossi, devono unire gli sforzi per scoprire il motivo di un omicidio camuffato da suicidio.


LA MIA OPINIONE

"Non sono un inquirente, ma alcuni anni di cronaca nera mi hanno insegnato a dubitare delle facili deduzioni, delle soluzioni perfette che sembrano spiegare tutto senza il minimo tentennamento. La cifra corretta, perfetta, spesso indica un errore." 

Grazie alla collaborazione con la casa editrice Io Me Lo Leggo, ho potuto leggere questo breve thriller di Simone Palmanti che si divora tutto d'un fiato! 
È una storia che inizialmente sembra ricondurre ad un suicidio come tanti, ma troppe sono le coincidenze e i dettagli fuori posto che portano a credere a diversi individui che la vittima, invece, sia rimasta preda di una rete più intricata di affari loschi.
Jonas è morto sotto ad un treno, buttandosi sulla rotaie ed aspettando il tragico momento in cui il colpo sarebbe arrivato. Ma alcune persone non si capacitano di questo gesto, a partire dalla sua sorellina Aloise, dai suoi amici Gunther e Ferdinand e da tanti altri le cui storie si intrecceranno mano a mano che si procede nella lettura. I punti di vista da cui viviamo la vicenda sono molteplici e tutti differenti, ed ho apprezzato anche la caratterizzazione dei vari personaggi, descritti in modo dettagliato, chiaro e preciso, ognuno con la propria personalità, il proprio scopo e la propria utilità nel racconto.
Per certi versi tutto l'insieme mi ha ricordato molto il contesto in cui è ambientato Il commissario Montalbano, coi personaggi a cui sono state donate mille sfaccettature ed anche una forte dose d'ironia. Il linguaggio utilizzato è moderno, di comune d'uso, non cade nel clichè ed i dialoghi sono ben costruiti, mai banali. 
La cifra corretta è ricco di suspance e pungente ironia, molto corto, sulle cento pagine, ma che in poco tempo si impara ad apprezzare e che si catapulta direttamente al finale, dove numerosi colpi di scena ci attendono dietro l'angolo.
Oltretutto, questo thriller vuole essere anche in modo velato una denuncia contro quella macchia marcia che intacca il nostro paese, ovvero il delicato tema del caporalato, con conseguenti riferimenti allo sfruttamento dell'immigrazione e al traffico di esseri umani.
Offre numerosi spunti di riflessione che, se ci pensiamo, sono più vicini a noi di quanto potremmo pensare, dato che fanno parte di una purtroppo attualità scomoda, ed è per questo che nel complesso mi è davvero molto piaciuto! E se volete immergervi in una lettura breve, scorrevole e ben fatta, questo ne è l'esempio lampante! Consigliato!

LA MIA VALUTAZIONE 

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martedì 19 maggio 2020

Falce, quando l'immortalità diventa disturbante

TRAMA

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale.
Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, nè rimorsi, nè rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto.
O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita.
Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato".
In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan.
Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini.
E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.

RECENSIONE 
"E, per come la vedo io, sono tutti innocenti. Anche i colpevoli. Tutti sono colpevoli di qualcosa, e tutti conservano un ricordo di innocenza che risale all'infanzia, per quanto sepolta da strati e strati di vita. L'umanità è innocente; l'umanità è colpevole."

Un'altra perla targata Oscarvault dalla sapiente penna di Neal Shusterman.
Un'altra perla di cui, stavolta, mi sono perdutamente innamorata.
Ci sono così tante cose da dire su questo libro che temo di diventare prolissa, quindi cercherò di farla breve.
Partiamo dalla trama. Il mondo di Citra e Rowan è un mondo che ormai non conosce più la morte, un mondo in cui tutti i governi corrotti sono caduti, un mondo che ora è sotto il vigile controllo di un'intelligenza artificiale incorruttibile chiamata Thunderhead.
Il Thunderhead garantisce a tutti una vita perfetta. Si occupa di ogni aspetto dell'esistenza di un essere umano, ma il suo grande potere si annulla nel momento in cui entra in gioco la Compagnia delle falci.
Le falci, questi esseri tanto temuti e rispettati per il loro macabro ruolo quanto emarginati da una società che non vuole avere a che fare con una cosa così retrograda come può essere la mortalità.
Le falci assolvono al pesante compito della "spigolatura", ovvero il contenimento della popolazione mondiale che risulta essere in esubero, tramite quello che oggi noi consideriamo l'atto più crudele e spietato a cui un essere umano possa ricorrere: l'omicidio.
"Che una falce è semplicemente uno strumento di morte, ma è la vostra mano che la muove. Tu e i tuoi genitori, e tutti gli abitanti di questo mondo, siete voi che brandite le falci."
 Molti sono i temi trattati in Falce, primo di tutti è appunto l'immortalità vista come una situazione ordinaria, una condizione ottenuta dopo anni e anni di sacrifici e studi, un "privilegio" che spetta ad ogni essere umano. L'era della mortalità (la nostra era attuale per farci capire) è ormai un lontano ricordo e viene osservata con occhi critici, quasi con scherno, con un lieve atteggiamento di superiorità da parte di coloro che sono destinati a vivere per sempre.
Ma se ci sono individui che pensano all'epoca in cui ancora si moriva come ad un paradosso di cui si può volentieri fare a meno, altri si abbandonano alla nostalgia di un mondo in cui si lottava ancora per qualcosa, in cui il tempo era prezioso e andava vissuto al massimo prima di giungere alla fatidica fine, un mondo in cui si temeva la morte, che sopraggiungeva per un milione di cause differenti.
Ora, in questo futuro immaginario in cui la gente può rivivere quante volte le pare, arrivando persino a ringiovanirsi per tornare all'età desiderata, le uniche che possono rivendicare il diritto di porre fine ad una cosa per noi così preziosa come la vita, sono appunto le falci.
Ne conosceremo tante nel corso del libro, e dalle opinioni e dallo stile di vita molto differenti.
Maestro Faraday, la falce di cui inizialmente saranno allievi i nostri protagonisti, Citra e Rowan, è un uomo dalla forte morale, un mietitore capace di grande compassione ed empatia, che non sopporta la corruzione che serpeggia tra la compagnia di cui fa parte (infatti al contrario del Thunderhead la Compagnia delle Falci è divorata dal suo interno da intrighi e giochi di potere subdoli e pericolosi).
Troviamo poi la figura di Madame Curie, la Signora della Morte, una falce famosa per aver compiuto le prime spigolature, donna indipendente, tenace, composta, che forte degli errori compiuti nel corso della propria, longeva, vita, sarà un'ottima mentore per Citra, che prenderà sotto la sua ala protettrice dalla metà circa del libro in poi.
Ma se queste due falci dimostrano di avere un'etica piuttosto in linea nel corso della lettura, scandita da momenti di introspettività che ce le fa conoscere un pò di più ( ci sono degli stralci dai vari diari dei maestri in cui vengono descritti i loro dubbi, le loro insicurezze), la figura di Maestro Goddard spicca, oltre per le sue manie di protagonismo e il suo carattere egocentrico, per essere totalmente contro corrente al pensiero comune delle falci.
Egli diventerà il mentore di Rowan, questo ragazzino abituato ad essere sempre emarginato dai suoi coetanei ed a malapena considerato dalla sua numerosa famiglia che a parere mio rimane il personaggio che subirà una crescita di consapevolezza esponenziale nel corso della storia.
A differenza di Citra, tosta e dalla risposta sempre pronta, ma compassionevole e molto riflessiva, Rowan verrà addestrato ad agire in base al proprio istinto primordiale, ad amare il momento in cui sarà lui a porre fine alla vita di qualcuno, senza farsi tanti scrupoli.
Maestro Goddard incarna perfettamente l'individuo che grazie al suo mestiere di mietitore svilupperà un'ossessione per il potere, godendosi fino in fondo tutti i privilegi che ne derivano, senza provare alcun tipo di emozione durante le sue famose "spigolature" di massa.
In tutto questo Falce ci regala un sacco di spunti di riflessione ed un mondo che solo a pensarci un pò mette i brividi, perchè cosa ne sarebbe di noi se davvero fossimo costretti a contenere il sovraffollamento attraverso l'omicidio? Quanto sarebbe sottile il confine tra ciò che è moralmente giusto e ciò che invece non lo è, dato che si parla sempre di dover mettere fine alla vita di qualcuno?
"Non siamo più gli stessi esseri che eravamo in passato. Ma allora, se non siamo più umani, cosa siamo?"
 Neal Shusterman ci porta in un futuro distopico ( ed è la prima volta che mi ci sono approcciata, rimanendone piacevolmente sorpresa), dove il credere in qualcosa è oggetto di derisione ( cito i tonisti, questa setta emarginata dalla società in quanto fervente sostenitrice di un Credo assurdo considerato totalmente inutile) perchè diventando immortali, non si diventa di conseguenza degli Dei in terra?
In questo universo a tratti disturbante, la vita non è più il bene più prezioso per un essere umano, dato che vivendo per più anni non è la priorità il dover sopravvivere, quanto il dover far fronte alla "stanchezza di vivere", un fardello che l'eternità fa inevitabilmente pesare sulla schiena.
Falce descrive alla perfezione una realtà in cui non ci sono buoni o cattivi, ma persone che scelgono di avere una morale che rispetta la vita, o che viceversa godono nel toglierla.
Falce è tutto ciò che l'essere umano teme.
E, se ve lo state chiedendo, sì, lo consiglio non solo per il worldbuilding semplice e coinvolgente, per la caratterizzazione perfetta dei personaggi e l'ambientazione fantastica, ma anche per il modo in cui vengono descritte alcune scene delicate che di delicato non hanno proprio niente. Attendo il secondo, sperando di non imbattermi prima in una Falce.
"Il mio augurio più grande per l'umanità non è nè la pace, nè il conforto, nè la gioia. No. Quello che auspico è che dentro noi stessi qualcosa muoia ogni volta che assistiamo alla morte di un altro. Perchè solo la sofferenza causata dall'empatia potrà permetterci di restare umani."

LA MIA VALUTAZIONE

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venerdì 15 maggio 2020

Recensione "La strega della Fonte"

TRAMA

Alaisa, una ragazza umile ma determinata, è pronta per partire per il viaggio più importante della sua vita, con l'obiettivo di raggiungere la dimora della famosa Strega della Fonte e diventare sua apprendista: il suo sogno fin da bambina!

Quello che Alaisa non sa, è che la magia conferisce grandi poteri, e per padroneggiarla al meglio è prima necessario fare i conti con le proprie aspirazioni e le proprie paure.

Il mondo segreto delle Streghe offre molte opportunità, ma anche molti rischi e ombre... tra tutti i nuovi intriganti personaggi che conoscerà, riuscirà a capire di chi potrà fidarsi, e da chi dovrà difendere tutto ciò che le è più caro?

Con "La strega della fonte" Sabrina Guaragno ci porta in un nuovo universo Fantasy intricato e affascinante, in cui le atmosfere romantiche si mischiano ad altre cupe e inquietanti, e dove il potere della magia permette a maghi e streghe di      realizzare i loro sogni, ma anche il manifestarsi di veri e propri incubi...

LA MIA OPINIONE

Grazie alla collaborazione con la casa editrice Nativi Digitali, ho avuto la possibilità di leggere questo fantasy di Sabrina Guaragno, ovvero La strega della fonte, il primo libro della saga di Alaisa.
Innanzitutto parliamo della trama, che si snoda in modo scorrevole e piacevole per tutta la lettura (nonostante le prima pagine siano un pò lente, ma è la prassi credo per quasi tutti i libri, dato che all'inizio si spiega un pò la storia e si presentano gli ambienti ed i personaggi) e che può sembrare semplice, ma di fatto non lo è, anzi.
Alaisa è una ragazza dai grandi sogni, dai modi dolci e pazienti, ma dall'animo tenace e forte, che ha ben chiaro ciò che vuole fare della sua vita: diventare una potente strega, grazie anche alla sua formidabile capacità (che non vi svelerò perchè non voglio inciampare negli spoiler) che l'aiuterà nel corso della sua avventura, e per conseguire il suo scopo dovrà essere scelta dalla misteriosa Strega della Fonte, motivo per cui inizierà il suo viaggio per diventare una sorta di apprendista della stessa.
Ovviamente tutto ciò che tratta di magia, streghe, creature magiche ed intrugli dai poteri curativi è il mio mondo ed ho davvero apprezzato il modo dettagliato in cui vengono descritti ed esposti dall'autrice, così come è stato costruito il mondo in cui abita la nostra protagonista (c'è anche la mappina carina all'inizio da consultare) che mi ha ricordato quegli epic fantasy in cui si può viaggiare assieme ai protagonisti solo puntando gli occhi sulla mappa!
Un altro punto a favore va ai personaggi, caratterizzati abbastanza bene, ognuno coi suoi tratti fisici specifici, le sue emozioni, le sue paranoie e i suoi punti di forza e debolezza; sicuramente il mio preferito rimane Roran, questo baldo giovincello dalla chioma bionda che all'inizio sembrerebbe essere la persona più odiosa del mondo, ma che poi si rivelerà essere un tenero cucciolo bisognoso di affetto e coccole! Ma non fatevi ingannare troppo, perchè il ragazzo nasconde un segreto che potrebbe mettere a repentaglio la fragile relazione tra lui e la nostra Alaisa, contesa da più di un cavaliere nel corso del libro.
Quindi, ricapitolando, Alaisa vuole arrivare al cospetto della Strega della Fonte, ma non sarà sola sulla sua strada, dato che conoscerà altri quattro ragazzi all'incirca della sua età e con diversi doti speciali (tre ragazze e un ragazzo per cui sembrerà nutrire una certa simpatia, ovvero il dolce Ethas, troppo dolce per i miei gusti a dire il vero) che hanno il suo stesso obiettivo: diventarne i suoi seguaci.

"Alzo gli occhi al cielo, il sole che me li brucia un pò. Guardo le chiome degli alberi sulla cima del Raif, e penso che lì, da qualche parte, c'è una fonte. Che lì c'è la mia Maestra. Che devo trovarla."


Ecco, a questo punto mi aspettavo un pò più di competitività tra gli aspiranti stregoni, dato che all'improvviso tutti si ritirano, chi per una ragione chi per l'altra, in favore dell'ascesa di Alaisa, che diventerà come da copione la prescelta dalla famosa strega.
Avrei voluto vedere più passione, più coinvolgimenti, più voglia di farsi valere da parte dei ragazzi, ma in realtà la strada per Alaisa sembra più che spianata già dalle prime pagine.
E qui si potrebbe pensare che d'ora in avanti la vita della giovane ragazza sarà facile, visto che è stata scelta da Skelribel, ovvero la Strega della Fonte, e che dovrà solo fare ciò che le dice la maga per ottenere il potere da lei desiderato! E invece no!

È proprio qui che inizia il bello, perchè Alaisa dovrà affrontare delle prove difficili che le faranno acquisire maggiore consapevolezza sulla sua identità, sulle sue capacità e sui sentimenti che prova nei confronti delle altre persone (in particolare Roran ed Ethas), portandola a compiere anche delle scelte dolorose e sofferte.
Una cosa che mi ha lasciata un pò sorpresa è il fatto che praticamente quasi tutti i giovani di Adaesha siano attratti dalla protagonista, prede di una passione travolgente (sì ho capito ma stiamo calmi) che sembra non trovare pace. A parere mio sarebbe bastato soltanto lasciare spazio alla relazione tra lei e Roran, che è quella più normale e sana dal mio punto di vista ( Ethas si innamora di lei dopo due giorni e questa è una cosa in cui purtroppo non credo e che mi ricade nel tipico cliché del colpo di fulmine istantaneo), perchè sviluppata gradualmente, in modo del tutto genuino, come dovrebbe essere una buona storia d'amore.
Per tutto il resto, la lettura mi è piaciuta molto, perchè lo stile di scrittura di Sabrina è preciso, moderno e senza tanti fronzoli, e mi ha catturata portandomi alla velocità della luce verso il finale dolceamaro in cui, lo ammetto, ci sono rimasta un pò male, perchè il mio cervello continuava a chiedere "E ora? E ora? E adesso cosa succede??".
Beh, spero vivamente che esca anche il secondo, perchè sono curiosa di sapere come andrà a finire la storia tra Alaisa e Roran, e se spunterà fuori ancora quella zolletta di zucchero di Ethas.
Ma soprattutto, ci sono delle cose ancora da chiarire sulle origini di Roran e sulla storia in sè che desidero conoscere al più presto!
Come sempre, vi terrò aggiornati!

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂, 5



lunedì 11 maggio 2020

Lycana, libro secondo de "Gli eredi della notte"

TRAMA


Alla fine del XIX secolo la specie dei vampiri rischia ormai di scomparire. Rimane un'unica speranza: le nuove generazioni devono tornare a prendere coscienza dell'Eredità della Notte e riportare i clan alla grandezza e alla potenza di un tempo. Presso i ruvidi Lycana, sulle coste irlandesi battute dalle tempeste, Alisa del clan dei Vamalia, l'affascinante Franz Leopold dei Dracas di Vienna e gli altri giovani vampiri devono imparare a soggiogare pipistrelli, lupi e aquile e ad assumerne le sembianze.
Ma quando i licantropi escono dalle loro caverne per riprendere l'antichissima faida contro i vampiri, gli eredi sono coinvolti in un vortice di uccisioni e di avvenimenti misteriosi che minaccia di inghiottirli tutti...
Sullo sfondo del paesaggio mistico-romantico dell'Irlanda, l'autrice coinvolge i suoi lettori in un appassionante dramma che ruota attorno a giovanissimi vampiri, antichi poteri e un amore esiziale.



"Una vista stupenda vero?" Ivy gli sorrise. "Amo il momento prima dell'alba, quando i colori vellutati della notte sbiadiscono e il cielo comincia timidamente a colorarsi. Che gioco di colori meravigliosamente brillanti; noi nella notte non lo vediamo mai. Di notte tutto è tetramente blu, grigio e nero. L'inizio del giorno è una promessa allettante di incredibile splendore, che però a noi è eternamente precluso".


RECENSIONE 

Eccoci qui con un'altra recensione, che questa volta mi sta particolarmente a cuore.
Perchè? vi chiederete voi. Ebbene, credo che Lycana faccia parte di una saga che ha fatto breccia nel mio cuore di ghiaccio ( e ce ne vuole a scioglierlo!!, a parte gli scherzi mi ha fatto davvero innamorare e non è facile per me, ma dettagli) lasciandomi ogni volta alla fine di ogni volume con un senso di vuoto che con pochissimi libri ho provato.
Ma bando alle ciance, altrimenti, vista l'ora, facciamo la Mezzanotte!
Lycana è il secondo libro della saga "Gli Eredi della Notte", edita Armenia Edizioni e scritta dalla talentuosa autrice tedesca Ulrike Schweikert.
Di cosa parla? Bè, vampiri. E ho già detto tutto.
Ma non credete di imbattervi in vampiri che brillano alla luce del sole (o almeno quando sono esposti ai raggi solari, s'illuminano sì, ma prima di ridursi in un triste cumulo di cenere) o che sono interessati al contatto col genere umano. I principi della notte di questa saga sono dei giovani vampiri provenienti dalle famiglie di succhiasangue più vecchie ed influenti d'Europa, e che danno il nome anche ad ogni volume pubblicato. Ormai questi antichi gruppi di creature della notte hanno capito che farsi la guerra è tanto inutile quanto dispendioso, e, rendendosi conto della fragilità dei loro clan e del fatto che sterminarsi a vicenda potrebbe portare all'estinzione degli stessi, decidono di indire una tregua. Tregua che pensano bene di attuare attraverso i vampiri più giovani, che saranno coloro a cui verrà affidata l'eredità della notte. E voi vi starete chiedendo: in che senso? Come?
Bè, semplice. Ogni vampiro di ogni clan dovrà recarsi nella città del clan avversario per imparare nuove tecniche di difesa, combattimento, metamorfosi e chi più ne ha più ne metta, per preservare così la propria famiglia e fortificandone i poteri.
Partiamo dal primo libro che lessi molto tempo fa e che mi ha fatta innamorare di questa saga senza alcuna riserva, ovvero Nosferas. I giovanissimi, chiamiamoli così, "apprendisti" dai canini appuntiti, provenienti dai clan di Londra, Vienna, Parigi, Amburgo e dell'Irlanda, vengono spediti direttamente nelle loro bare ( sì perchè dormono nelle bare come Bela Lugosi e come secondo tradizione) , nella città eterna, Roma, per apprendere come difendersi dal potere degli oggetti sacri a loro tanto ostili, sotto la guida del conte Claudio, il capo dei Nosferas, i vampiri italiani ( non ci facciamo mancare niente eh!). Qui si troveranno però faccia a faccia con una figura misteriosa che minaccia di sterminare uno ad uno i vampiri del clan di Roma e che si rivelerà essere un cacciatore in piena regola, munito di argento, acqua santa e paletti di legno. 
Riusciranno i nostri protagonisti a cavarsela o verranno impalati senza pietà?
Bah, questo lo lascio scoprire a voi semmai sceglierete di leggere il primo volume! 
Ora concentriamoci su Lycana, questo libro dalla copertina scarlatta in cui ritroviamo i personaggi di Nosferas, ovviamente cresciuti di un anno (in questo libro i vampiri si suddividono in due categorie: i vampiri nati puri, ovvero concepiti e cresciuti normalmente, ma con un'insolita sete di sangue, che invecchiano come noi umani, ma vivono mooolto più a lungo, e poi ci sono gli impuri, umani trasformati in vampiri e costretti a vivere in eternità servendo i primi perchè considerati di livello inferiore). Lycana, che è il nome del clan dei vampiri irlandesi capeggiato dal tenebroso Donndach e dalla sua impura Catriona, è ambientato appunto in questa terra rigogliosa ma ostile di fine Ottocento, in cui la secolare faida tra vampiri e licantropi fa da contorno alla più reale guerra tra Irlanda ed Inghilterra, guerra per l'indipendenza che è raccontata talmente bene da farci immergere completamente nel clima di tensione e degrado che caratterizza quest'epoca.
I giovani apprendisti vengono mandati in queste terre mistiche tra druidi, storie di amori proibiti e vecchi racconti di coraggiose piratesse, per imparare l'arte in cui i Lycana sono più esperti, ovvero la metamorfosi, l'essere in grado di trasformarsi in qualsiasi animale vogliano oppure in fredda e densa nebbia (come narrano alcune leggende).

"Vecchio asino, è cominciata da un pezzo. La guerra si è ammassata intorno a noi come una nube tetra che oscura il mondo. Questi sono soltanto gli ultimi respiri prima che si scateni la tempesta."


Nel corso della lettura troveremo moltissimi personaggi di varia natura. 
Oltre ai vampiri giovanissimi (la loro età va dai dieci ai diciassette anni) già conosciuti nel primo libro, tra cui spiccano l'arrogante, orgoglioso ma affascinante vampiro Dracas di Vienna, Franz Leopold, l'intelligente Alisa del clan d'Amburgo dei Vamalia, la misteriosa Ivy-Maire del clan Lycana e il goffo e sempre affamato Luciano del clan Nosferas di Roma, incontriamo anche vecchi e selvaggi licantropi, sagge druide dai grandi poteri e scrittori in cerca del brivido per le loro nuove storie.
Nonostante i vampiri siano così giovani, i loro atteggiamenti sembrano essere quelli di creature molto più mature e consapevoli, anche se in alcune scene si nota la vena acerba tipica di un'età non ancora del tutto avanzata, tipo l'impulsività, il voler gettarsi a capofitto in vicende molto rischiose, senza soppesarne le conseguenze e così via.
I personaggi sono caratterizzati magnificamente, ognuno coi suoi pensieri, i propri punti di vista, le sensazioni ed anche le paure, i dubbi, le insicurezze, così come viene descritto benissimo anche il contesto storico nell'Irlanda dell'Ottocento, divisa da guerre per l'indipendenza, flagellata da carestie e malattie, e soprattutto regno dove leggende, superstizioni ed antiche credenze trovano terreno fertile.
L'autrice ha uno stile incalzante, che spinge a continuare pagina dopo pagina, senza volersi mai staccare, dove i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo e dove i vampiri vengono descritti come esseri poco inclini allo socializzare con gli esseri umani e che, anzi, preferiscono di gran lunga la compagnia dei propri simili; oltretutto essi si nutrono esclusivamente di sangue animale fino a quando non diventano veterani (attorno ai diciotto anni circa), potendo poi assaggiare anche quello umano ( ma anche qui c'è chi sgarra he he!).
La trama è avvincente, coinvolgente, fitta, piena di intrighi, complotti, pianificazioni, cenni storici ben costruiti e spunti inaspettati. Ho adorato particolarmente le note alla fine, in cui l'autrice ci fornisce informazioni ben dettagliate su alcuni personaggi che ha inserito nel suo libro e che ho scoperto essere realmente esistiti!
Che poi, piccola nota dopo la smetto, la nostra Ulrike non manca di inserire in questa saga figure che sono colonne portanti della letteratura di quel secolo come, udite udite, il vanitoso e chic Oscar Wilde con la sua possente madre, il tenebroso Bram Stoker, passando per Henry Irving, facendo riferimento anche al fantasma dell'opera (perchè poi il terzo libro sarà ambientato a Parigi, casa del clan dei Pyras) o a varie altre opere letterarie.
Anche se viene definito un Dark Fantasy per ragazzi, credo che sia un libro adatto a tutti, perchè, proprio come in Sei di Corvi, e forse è un pò l'unica pecca su cui però sorvolo per la natura dei protagonisti, i ragazzini vampiri ragionano, si muovono, parlano e si comportano come uomini più maturi e un pò questo potrebbe essere un punto a sfavore, ma, credetemi, io non c'ho fatto nemmeno caso. 
L'ho adorato e lo consiglio a tutti voi. 
A parere mio è una saga che vale la pena di leggere e vivere fino all'ultima pagina!
E poi i clan con le loro caratteristiche peculiari e i loro membri meritano di essere conosciuti!
Mi mancano tutti gli altri libri da recuperare, ma sono già in paranoia perchè so che non sono ancora stati tradotti in italiano ( a parte il terzo che ho già in wish list), e leggere in tedesco potrebbe rivelarsi leggermente fastidioso.
Vi terrò aggiornati! 
Bye!

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂🍂, 5



giovedì 7 maggio 2020

Recensione "Zaffiro"

TRAMA


Anche dietro a un’apparente e semplice routine può celarsi il più profondo dei misteri. Talvolta, gli stereotipi sono dei veli che sanno camuffarci a perfezione per stare al mondo, ma non bisogna tralasciare neanche il più minuscolo dei dettagli. Uno sguardo, una mera sensazione, e tutto può cambiare, perché la persona più limpida, in realtà, può essere la più ambigua. È un po’ quello che succede a Ginevra che, sin da bambina, si pone sempre le stesse domande, senza riuscire a rispondersi, ogni volta che trasmigra verso un luogo atipico. Un continente dove è forte l’eco di voci provenienti dal mare, dove la spiaggia è ricoperta di cristalli di ghiaccio ed è assente ogni traccia della specie umana. Forse ciò che vede non è un caso? Forse qualcuno sta cercando di comunicarle qualcosa? Una spiacevole sorpresa ne sarà la conferma e il primo passo che le consentirà di fare luce sul suo mistero, ma forse… era meglio non sapere. Proprio mentre Ginevra comincia ad essere perseguitata da un uomo oscuro, senza volto, l’incontro apparentemente casuale con un ragazzo diventa una coincidenza frequente nei momenti più incredibili. L’improvvisa scoperta dell’identità del padre sarà solo la punta di un iceberg che cela un altro groviglio di misteri, o forse...l’ipotetica chiave di lettura del suo segreto.


RECENSIONE

"Lo sciabordio delle onde, il fluttuare dell'acqua...
Qui c'è tutto quello che mi serve, quello che mi basta.
Leggera come una foglia di acero, libera come un'aquila.
Lo sento con tutta la sua forza dentro di me.

È il mare. 
È il mio posto."


Ginevra è un'adolescente come tante, divisa tra casa, università ed amici, ma che nasconde un'anima sensibile che sente dalla nascita collegata a quell'immensa distesa blu che è il mare.
Zaffiro è un fantasy ambientato nei giorni nostri, sullo sfondo di una magica Napoli, ed è un libro dalla trama piuttosto originale che tratta comunque temi molto attuali (tra i quali spiccano anche il cambiamento climatico e l'inquinamento dovuto alla presenza dell'uomo sulla Terra).
Come dicevo, Ginevra è una normale ragazza di città, con le sue passioni e i pensieri tipici dell'adolescenza, ma che da sempre si pone dei quesiti che fin'ora non hanno mai trovato risposta.
Da tempo, infatti, la ragazza si trova a fronteggiare strane visioni e sensazioni che la destabilizzano, collegate ad esseri di un altro mondo che si fanno chiamare Ventusmarin e che sembrano conoscerla meglio di chiunque altro.
Queste misteriose creature la mettono in guardia da inquietanti personaggi che minacciano l'incolumità della loro specie e solo Ginevra, a quanto pare, riuscirà in qualche modo ad evitare il peggio, aiutata anche da Riccardo, l'affascinante chitarrista di una band che sembra comparire sempre nel posto giusto al momento giusto, proprio quando la ragazza necessita della sua presenza.
Tra rivelazioni scioccanti, momenti di tenerezza e spensieratezza alternati ad altri di inquietudine ed angoscia, assisteremo alla crescita di consapevolezza di Ginevra, che da semplice ragazza di città, si ritroverà invischiata in una faida nata secoli fa, quando ancora il nostro mondo non esisteva, e che dovrà raccogliere tutto il suo coraggio per affrontare le sue paure e ciò che la sua mente da sempre tenta di celarle: la verità sulla sua identità.

Partiamo dallo stile di scrittura di Alessandra, uno stile scorrevole, moderno, ricco di slang giovanile e modi di dire totalmente presenti nel linguaggio odierno, ma, c'è un ma, ho trovato dei refusi grammaticali che ammetto avermi ostacolato nel corso della lettura e che mi hanno impedito di godermi appieno questo particolare libro.
Una cosa che non ho apprezzato poi particolarmente è il fatto che durante i dialoghi ho avuto un pò di difficoltà a capire chi stesse parlando, poichè in certi passaggi ho trovato più personaggi coinvolti nella discussione e non viene specificato per bene chi stesse parlando e con chi, creando così un pò di confusione.
A parte questo, parlando di trama, ho trovato Zaffiro un libro originale, ben descritto e dettagliato (soprattutto i luoghi in cui sembra di trovarsi davvero nel corso della lettura!); mi è piaciuta molto l'idea di creare questo mondo legato ai Ventusmarin, creature affascinanti organizzate in una società ben definita, con le proprie tradizioni e le proprie usanze, nonchè il dettaglio del sangue di polpo (se leggerete capirete perchè) che mi ha colpita molto per l'originalità.
Parlando di personaggi, ho trovato alcune cose che mi sono piaciute ed altre un pò meno.
Ginevra è una ragazza caparbia, determinata, testarda, ma alle volte l'ho trovata un pò, come dire, capricciosa, ecco, soprattutto in certi comportamenti nei confronti della madre, donna sola che ha fatto un sacco di sacrifici per crescerla senza una figura paterna.
A parte questo, avrei voluto che l'autrice descrivesse meglio gli altri protagonisti, in modo più profondo, dato che mi sembra siano guardati solo da un punto di vista superficiale e purtroppo non sono riuscita ad immaginarli come avrei voluto nella mia testa, appunto per la carenza di quei dettagli che avrebbero potuto fare la differenza. Altri personaggi, a parere mio, fanno solo da contorno e avrebbero potuto benissimo essere esclusi dalla storia senza scatenare grandi cambiamenti, appunto perchè non utili al corso della trama, ma questa è solo una mia opinione.
Per il resto posso dire che il libro, che è il primo di una trilogia, è un fantasy fuori dagli schemi, con una storia piuttosto particolare e diversa dal solito, scritta sullo sfondo di una Napoli avvolta in un sottile velo di magia e contornata dall'ambientazione forte e nel contempo delicata del mare, visto come un luogo di rifugio dalla protagonista, che nei momenti di sconforto trova pace soltanto tra le sue impetuose onde blu. E come darle torto?
Se siete curiosi di immergervi in un fantasy dove non mancano ironia, dolcezza, momenti di suspance (e momenti in cui si riflette molto sulla situazione mondiale attuale) e la magia del mare e di antiche profezie, Zaffiro fa proprio per voi!

LA MIA VALUTAZIONE 

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lunedì 4 maggio 2020

Recensione "Il portale degli obelischi" di N.K. Jemisin



TRAMA

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine.
Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura del continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco.
Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto.
Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente.
Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.



"E l'ultima lacrima che versò, mentre lui la bruciava viva con il ghiaccio, si abbattè sul suolo come la Devastante.

Rendi di pietra il tuo cuore contro i rogga, perchè non c'è altro che ossido nelle loro anime!"


COSA NE PENSO IO?

Eccoci qui con la mia prima recensione sul blog targata Oscar Vault Mondadori.
Si tratta del secondo volume della trilogia "Terra spezzata", il seguito della Quinta Stagione, un libro sci-fi/fantasy, genere che esce lievemente dalla mia comfort zone, ma che mi ha sorpresa in modo positivo, ovvero Il portale degli Obelischi.
Ci troviamo in un mondo flagellato da guerre, carestie e cataclismi naturali che ormai l'hanno reso l'ombra di ciò che è stato, ed è sullo sfondo di quest'ambientazione crudele e spietata che troviamo i nostri personaggi.
Ovviamente la vicenda non è raccontata da un solo punto di vista, ma ci troviamo nei corpi e nei pensieri di più personaggi, tra cui spunta anche Nassun, che avevamo già trovato nel primo libro, figlia di Essun, l'altra protagonista che impareremo a conoscere ancora meglio in questo sequel e che si dimostrerà essere ancora più tosta, forte e determinata!
La narrazione che ci coinvolge direttamente nella lettura è un punto a favore, dato che ci teletrasporta senza tanta immaginazione all'interno degli eventi, e ci trascina verso il finale a rotta di collo, anche se tuttavia le prime pagine sono risultate piuttosto lente, per lo più esplicative, ma credo sia una prerogativa di quelli che definisco i "libri di mezzo", quei libri che contribuiscono allo sviluppo della storia e che ci conducono verso quello che sarà un finale col botto.
Parliamo poi del worldbuilding che ho adorato assolutamente, sia per la sua complessità, per il suo bisogno di essere scoperto, approfondito e soprattutto capito, visto che non è frivolo, ma molto più impegnativo di ciò che magari siamo abituati a leggere, ricco di parole tecniche ( per fortuna alla fine ci viene in soccorso un Glossario preciso preciso dei termini più comuni dell'Immoto, il mondo in cui è ambientato il libro) e pieno zeppo di nomi nuovi, parole sconosciute che richiamano quasi una lingua arcaica, morta.

"Giù. Pareti del geode. Baluginio di colonne di protomagia; ciò di cui è fatta Castrima. 

Sensisci-senti-conosci i contaminanti all'interno della sua struttura. Coloro che strisciano sulle sue superfici li lasci stare."


Parlerò un attimo dei personaggi, ma non mi dilungherò poi oltre, dato che non vorrei fare spoiler, perchè Il portale degli obelischi è un libro che va letto e scoperto un pò alla volta e, se non si è capito non è una lettura semplice, da compiere in poco tempo, ma che va goduta, in cui ci si deve perdere, affogare e tornare a galla diversi da come ci eravamo immersi.
I protagonisti ci trasmettono le loro sensazioni, le loro emozioni e io ho amato Alabaster, colui che chiederà ad Essun di richiamare uno degli obelischi, creduto morto e trovato inaspettatamente vivo e responsabile della frattura del mondo, uomo misurato, ma preda dei facili entusiasmi, un pò come tutti noi.
Ed è proprio questo un altro punto forte della lettura: i protagonisti, sebbene facenti parte di una realtà inventata e dotati di poteri al di fuori del comune, sono puramente "umani", facili prede di amore, dolore, invidie e tristezze, e abitano in un mondo consumato dalle conseguenze di ciò che l'essere umano è capace di fare.
In poche parole, sebbene sia un'opera di fantasia, è più attuale di quello che possiamo credere, il paragone tra l'Immoto e il nostro mondo reale non è così scostante, se si pensa a cosa la nostra Terra stia affrontando in questi momenti (soprattutto in questi ultimi anni), e soprattutto i temi di fondo trattati sono pane quotidiano (posso portare l'esempio della libertà dell'individuo, della schiavitù, dei cambiamenti climatici che conducono a catastrofi naturali e tantissimi altri).
Se vi consiglio questo libro? Ovviamente sì!
Ribadisco che non è una lettura semplice, ma una volta che vi prende e vi avvolge, nulla poi vi impedirà di scorrere le pagine così fluidamente fino alla fine, trovandovi sempre più coinvolti nella storia, quasi sentendovene parte, aiutati anche dallo stile di scrittura scorrevole (ma solo dopo le prime cento pagine perchè inizialmente va un pò a rilento), dalla curiosità di scoprire il destino dei nostri protagonisti e dalla voglia di conoscere meglio quella terra spezzata che si reincarna nel crudo Immoto!
Ma siete ancora lì?! Correte subito a leggerlo, è un ordine per l'ossido!


LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂🍂, 5









sabato 2 maggio 2020

Chi sono??

Ciao a tutti! Vi starete chiedendo con chi avete a che fare! Beh, eccovi accontentati! Dietro alla marea di libri si cela Chiara, una ragazza di 28 anni nata in un'assolata Domenica d'Agosto e cresciuta in mezzo ai libri, alle penne, alle matite, ai cani e a chili e chili di tiramisù (ed ovviamente di tante altre leccornie, ma questa è un'altra storia)!
Ho deciso di aprire questa paginetta per parlare di ciò che mi fa stare bene e di ciò che amo di più in assoluto, ovvero i libri! Adoro leggere da sempre, e il mio angolo preferito di lettura è il divano del soggiorno su cui mi potete trovare in Inverno sotto strati di coperte e con una mano occupata a reggere un'abbondante tazza di tisana o tè caldo, oppure in Estate, con un piattino di biscotti accompagnato da un bel bicchierone fresco di spremuta o coca-cola.
Parlare di libri con chi ama e condivide la mia stessa passione è per me modo di confrontarmi con altre realtà, altre idee ed opinioni e non c'è cosa più bella di creare un gruppo di appassionati con cui chiacchierare!
Il genere che amo in assoluto è il fantasy, perchè mi permette di viaggiare con la mente in luoghi inventati, via dalla pesantezza della routine che ahimè minaccia di farmi sprofondare nella noia, e che mi fa conoscere creature di tutti i tipi, e personaggi di cui a volte m'innamoro perdutamente! Oltre a ciò, leggo anche thriller, gialli, noir e romanzi storici, però purtroppo il mio cervello è limitato (ognuno ha i suoi difetti he he) e tutto ciò che riguarda il romance e l'erotico è completamente fuori dalla mia comfort zone! Ad ogni modo, cosa troverete qui? Questo lo scoprirete se deciderete di intraprendere questo viaggio con me! Vi basti sapere che sono logorroica e adoro parlare e parlare e parlare ancora delle mie letture fino allo sfinimento (sì, anche io fangirlo!!).
Le recensioni saranno parte integrante del mio blog e poi chissà, magari faranno capolino anche alcuni cenni ad argomenti che mi appassionano all'infuori della lettura ( come l'esoterismo e la magia) e tanto altro ancora...ma non voglio svelarvi troppo!
Lasciatevi travolgere dalla marea di libri e non ve ne pentirete!!
A presto!

Chiara