Quando la passione per la scrittura è totalizzante, l'unico
desiderio è quello di dedicarcisi giorno e notte. Per Alyson l'occasione arriva
grazie a un foglio dimenticato sul tavolino di un bar e finito all'attenzione
della BlackChaos, una casa editrice che sceglie gli autori caratterizzati da
una fonte inesauribile di ispirazione. Un perfetto esempio di destino guidato
dal cosiddetto effetto farfalla che le permette di valorizzarsi pienamente. La
sfida più grande arriva quando Simone, il suo capo, le chiede di realizzare la
biografia di una persona sconosciuta ai più: Martina, consulente e donna in
carriera in apparenza impenetrabile. Eppure, a metà tra il reale e l'onirico,
tra le due si creerà un legame destinato a segnare l'esistenza di Alyson.
RECENSIONE
"Ho trent'anni e sono una scrittrice. Spesso chi fa il mestiere dello scrittore si sente chiedere se scrive per sé stesso o per gli altri. Io non scrivo né per me né per gli altri. Io scrivo perché non posso farne a meno."
Avete presente quei libri che escono completamente dalla vostra comfort zone, ma che sembrano arrivare nella vostra vita nel momento giusto?
Ecco, con Quasi mancina di Marta Andreoni, edito Scatole parlanti, è successo proprio questo.
Non sapevo minimamente cosa aspettarmi, e devo dire che alla fine di questo breve libricino di poco più di cento pagine, sono rimasta piacevolmente sorpresa, nonché colpita dallo stile curioso ed onirico dell'autrice che ci catapulta nella testa di Alyson, la protagonista, facendoci calare nella quotidianità della sua vita.
Alyson è una sognatrice come molti di noi, sempre con la citazione dei propri libri preferiti pronta sulla punta della lingua, la casa piena zeppa di post-it ed agende dove appuntare le proprie idee, ed un'immensa voglia di mettersi in gioco.
L'occasione giunge quando le viene proposto un colloquio in una prestigiosa casa editrice che tiene ai propri scrittori ed ancora di più alle loro idee e ai loro pensieri, al sentimento che mettono in ciò che fanno e nella voglia di spiccare tra tanti altri per originalità.
Ma quando ad Alyson, inesperta nel campo delle biografie, viene proposto di scriverne una dedicata a Martina, donna in carriera estremamente dedita al lavoro e apparentemente troppo occupata per dedicarsi a tutto il resto, la ragazza inizia a covare qualche dubbio sul suo operato, ma soprattutto su sé stessa e il suo ruolo.
Avete presente il film Sliding Doors?
Dove la vita dei protagonisti viene messa su un piano parallelo in base alle scelte compiute dagli stessi?
Ecco, qui ci troviamo più o meno nella stessa situazione!
Quante volte nella nostra vita ci siamo trovati a chiederci: Cosa sarebbe successo se..? E se avessi fatto questa scelta cosa avrebbe comportato? E se...?
In Quasi mancina Alyson si troverà proprio a riflettere su alcune scelte della propria vita e l'incontro con Martina sarà cruciale, perché la porterà ad analizzare, attraverso le varie sedute di intervista alla consulente, diversi aspetti della propria vita, incentrati soprattutto sulle relazioni con gli altri.
Possiamo assistere durante la vicenda ad un graduale scontro tra la personalità di Alyson, ragazza ancora agli albori della propria carriera, trasognata, che ha rinunciato a qualcosa di importante pur di inseguire i propri desideri, per certi versi ancora insicura, e Martina, donna tutta d'un pezzo, apparentemente di ghiaccio, abituata al controllo, a non perdere di vista nemmeno il particolare più insignificante.
Gli incontri tra le due donne faranno scattare in Alyson qualcosa di mai vissuto, tanto che ad un certo punto sembrerà di vivere un sogno, di vivere in una doppia dimensione in cui realtà ed onirico si fondono fino a creare una sorta di universo sfocato, in cui la razionalità si perde per strada e inizia un flusso di pensieri che esce direttamente dalla testa della protagonista, senza filtri.
Ed è proprio questo che mi ha conquistato della scrittura di Marta: il fatto che sia scorrevole proprio come un flusso di pensieri che non si interrompe mai, come se la protagonista ci afferrasse e ci trasportasse nella sua mente, dove un pensiero rincorre l'altro, dove c'è urgenza di trovare una risposta all'assurdo, dove Alyson alla fine si renderà conto di ciò che sarebbe successo se avesse compiuto alcune scelte anziché altre.
Questo è un libro che ci porta a riflettere su aspetti importanti della nostra esistenza, su ciò che abbiamo perso e ciò che abbiamo conquistato, su ciò che avrebbe potuto essere e che poi non è stato, su cosa sarebbe successo se avessimo accettato quella precisa proposta di lavoro e viceversa se non l'avessimo accettata.
E poi ci fa anche pensare al prezzo dei nostri sogni.
A cosa rinunciamo per raggiungere il nostro scopo? Per vedere realizzati i nostri sogni?
Ciò che facciamo per lavoro e ciò che vorremmo fare per passione può essere fonte di conflitto?
Ringrazio di cuore Marta per avermi dato la possibilità di leggere queste pagine, che sono arrivate nel momento giusto ad appianare tantissimi dei dubbi che ancora mi pungono la mente, facendomi credere che forse si può vivere coi piedi per terra anche con la testa piena di sogni.
"Uno studio recente ha rivelato, fra le altre cose, che gli individui con un alto grado di interazione emisferica hanno una migliore memoria per le parole, per gli eventi della propria vita, per i sogni; sono più avversi al rischio. E più inclini a credere nella magia."
LA MIA VALUTAZIONE
🍂🍂🍂🍂,5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂