giovedì 24 giugno 2021

Recensione "Quasi mancina" - Marta Andreoni

 
TRAMA

Quando la passione per la scrittura è totalizzante, l'unico desiderio è quello di dedicarcisi giorno e notte. Per Alyson l'occasione arriva grazie a un foglio dimenticato sul tavolino di un bar e finito all'attenzione della BlackChaos, una casa editrice che sceglie gli autori caratterizzati da una fonte inesauribile di ispirazione. Un perfetto esempio di destino guidato dal cosiddetto effetto farfalla che le permette di valorizzarsi pienamente. La sfida più grande arriva quando Simone, il suo capo, le chiede di realizzare la biografia di una persona sconosciuta ai più: Martina, consulente e donna in carriera in apparenza impenetrabile. Eppure, a metà tra il reale e l'onirico, tra le due si creerà un legame destinato a segnare l'esistenza di Alyson.


RECENSIONE

"Ho trent'anni e sono una scrittrice. Spesso chi fa il mestiere dello scrittore si sente chiedere se scrive per sé stesso o per gli altri. Io non scrivo né per me né per gli altri. Io scrivo perché non posso farne a meno."

Avete presente quei libri che escono completamente dalla vostra comfort zone, ma che sembrano arrivare nella vostra vita nel momento giusto?
Ecco, con Quasi mancina di Marta Andreoni, edito Scatole parlanti, è successo proprio questo.

Non sapevo minimamente cosa aspettarmi, e devo dire che alla fine di questo breve libricino di poco più di cento pagine, sono rimasta piacevolmente sorpresa, nonché colpita dallo stile curioso ed onirico dell'autrice che ci catapulta nella testa di Alyson, la protagonista, facendoci calare nella quotidianità della sua vita.

Alyson è una sognatrice come molti di noi, sempre con la citazione dei propri libri preferiti pronta sulla punta della lingua, la casa piena zeppa di post-it ed agende dove appuntare le proprie idee, ed un'immensa voglia di mettersi in gioco.
L'occasione giunge quando le viene proposto un colloquio in una prestigiosa casa editrice che tiene ai propri scrittori ed ancora di più alle loro idee e ai loro pensieri, al sentimento che mettono in ciò che fanno e nella voglia di spiccare tra tanti altri per originalità.

Ma quando ad Alyson, inesperta nel campo delle biografie, viene proposto di scriverne una dedicata a Martina, donna in carriera estremamente dedita al lavoro e apparentemente troppo occupata per dedicarsi a tutto il resto, la ragazza inizia a covare qualche dubbio sul suo operato, ma soprattutto su sé stessa e il suo ruolo.

Avete presente il film Sliding Doors?
Dove la vita dei protagonisti viene messa su un piano parallelo in base alle scelte compiute dagli stessi?
Ecco, qui ci troviamo più o meno nella stessa situazione!
Quante volte nella nostra vita ci siamo trovati a chiederci: Cosa sarebbe successo se..? E se avessi fatto questa scelta cosa avrebbe comportato? E se...?

In Quasi mancina Alyson si troverà proprio a riflettere su alcune scelte della propria vita e l'incontro con Martina sarà cruciale, perché la porterà ad analizzare, attraverso le varie sedute di intervista alla consulente, diversi aspetti della propria vita, incentrati soprattutto sulle relazioni con gli altri.

Possiamo assistere durante la vicenda ad un graduale scontro tra la personalità di Alyson, ragazza ancora agli albori della propria carriera, trasognata, che ha rinunciato a qualcosa di importante pur di inseguire i propri desideri, per certi versi ancora insicura, e Martina, donna tutta d'un pezzo, apparentemente di ghiaccio, abituata al controllo, a non perdere di vista nemmeno il particolare più insignificante.
Gli incontri tra le due donne faranno scattare in Alyson qualcosa di mai vissuto, tanto che ad un certo punto sembrerà di vivere un sogno, di vivere in una doppia dimensione in cui realtà ed onirico si fondono fino a creare una sorta di universo sfocato, in cui la razionalità si perde per strada e inizia un flusso di pensieri che esce direttamente dalla testa della protagonista, senza filtri.

Ed è proprio questo che mi ha conquistato della scrittura di Marta: il fatto che sia scorrevole proprio come un flusso di pensieri che non si interrompe mai, come se la protagonista ci afferrasse e ci trasportasse nella sua mente, dove un pensiero rincorre l'altro, dove c'è urgenza di trovare una risposta all'assurdo, dove Alyson alla fine si renderà conto di ciò che sarebbe successo se avesse compiuto alcune scelte anziché altre.

Questo è un libro che ci porta a riflettere su aspetti importanti della nostra esistenza, su ciò che abbiamo perso e ciò che abbiamo conquistato, su ciò che avrebbe potuto essere e che poi non è stato, su cosa sarebbe successo se avessimo accettato quella precisa proposta di lavoro e viceversa se non l'avessimo accettata.
E poi ci fa anche pensare al prezzo dei nostri sogni.
A cosa rinunciamo per raggiungere il nostro scopo? Per vedere realizzati i nostri sogni?
Ciò che facciamo per lavoro e ciò che vorremmo fare per passione può essere fonte di conflitto?

Ringrazio di cuore Marta per avermi dato la possibilità di leggere queste pagine, che sono arrivate nel momento giusto ad appianare tantissimi dei dubbi che ancora mi pungono la mente, facendomi credere che forse si può vivere coi piedi per terra anche con la testa piena di sogni.

"Uno studio recente ha rivelato, fra le altre cose, che gli individui con un alto grado di interazione emisferica hanno una migliore memoria per le parole, per gli eventi della propria vita, per i sogni; sono più avversi al rischio. E più inclini a credere nella magia."


LA MIA VALUTAZIONE 

🍂🍂🍂🍂,5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂




lunedì 7 giugno 2021

Recensione "La notte del Kajiu" - Christopher Sabir

 
TRAMA

Ci è piombata addosso improvvisa, violenta. Non eravamo pronti. La catastrofe ci ha spazzati via. Sono passati anni da quella notte in cui tutto è iniziato e il mondo non è più come lo conoscevamo. Non sappiamo come, non sappiamo nemmeno perché, ma abbiamo perso il posto che detenevamo in cima alla catena alimentare. Viviamo rintanati sotto terra come insetti o vagabondiamo tra le città in rovina come lupi rognosi, pronti a tutto pur di sopravvivere su quella che è diventata la loro Terra. Ho visto con i miei occhi di cosa sono capaci, quanta distruzione e morte portino ovunque vadano, ma io sono ancora qui e ho intenzione di non cedere. E molti altri come me. Questa è la storia di come sono sopravvissuto all'inferno. Che nel momento più buio per noi, possa alimentare la speranza. L'umanità può ancora alzare la testa, non tutto è perduto. Il nostro destino è appeso a un filo sottilissimo, ma faremo di tutto, farò di tutto, per trasformare quel filo in una corda solida e resistente. I tempi sono maturi. La Notte del Kaiju tramonterà e una nuova Alba dell'Uomo sorgerà, questo io vi prometto.


RECENSIONE

Buongiorno e buon Lunedì lettori!
Bentornati o benvenuti ancora una volta nel mio angolino di carta ed inchiostro!
Oggi parliamo di un racconto lungo fantascientifico dalle sfumature splatter di Christopher Sabir, intitolato La notte del Kaiju.

Avete presente il film con Tom Cruise La guerra dei mondi?
Sì, lo so che esiste prima la versione letteraria, ma io non l'ho mai letta perché il genere non mi attira particolarmente, però ho visto il film (l'hanno dato anche recentemente alla tv tra l'altro qualche sera fa), e l'ho rivisto davvero molte volte per evitare di trovare qualche analogia con il racconto di cui sto per parlarvi.

Ci troviamo quindi già dall'inizio catapultati nella tragedia più tragedia che ci si possa aspettare!
Il protagonista, di cui non viene rivelato il nome, è un giovane ragazzo a cui nel giro di una sola notte viene sconvolta completamente la vita da strambe creature arrivate da chissà dove, che uccidono e si nutrono degli esseri umani. 
Sono creature disgustose, dalle sembianze di grossi vermi dalla dentatura affilata, o dei blob informi che assorbono qualsiasi cosa trovino sul loro cammino, portandola a spasso come uno qualsiasi di noi farebbe col proprio animaletto domestico.
Queste creature sono private della parola, si limitano solo a seminare terrore e distruggere l'umanità.

Dal punto di vista stilistico, l'autore ha voluto intenzionalmente trasmettere ansia a chi legge, un senso di urgenza assoluto per descrivere ciò che provano i protagonisti di questa vicenda che continuano a scappare per tenere salva la vita, mantenendo quindi il ritmo sempre serrato e frenetico.

Una cosa che ho riscontrato e che in qualche modo mi ha ostacolato durante la lettura, invece, è la quasi mancanza di dialoghi, che rende meno scorrevole il testo, soprattutto nelle situazioni in cui si potrebbero riscontrare alcune ripetizioni per quanto riguarda un personaggio in particolare, che è una dei superstiti trovata appunto dal protagonista, una bambina ancora piccola che oltre a piangere e sclerare può fare ben poco (immaginatevi se vi trovaste durante un'invasione aliena, dopo che i vostri genitori sono stati ammazzati e questi cosi ancora poco definiti si aggirano a mangiare qualsiasi cosa cammini, credo che la sanità mentale andrebbe un attimo a farsi benedire).

Nonostante questa pecca, però, ho apprezzato le descrizioni minuziose che riguardano gli alieni  invasori, talmente ben impostate che possiamo ben immaginare la foggia degli esseri disgustosi che ci troviamo di fronte; inoltre ho particolarmente amato, essendo amante delle scene splatter e sanguinolente, i momenti in cui l'autore ha descritto azioni cruente e violente senza cadere nel banale e nel trash, donando una maggiore credibilità all'intera vicenda.

Un punto a favore va inoltre al finale che rimane aperto, lasciando al lettore il beneficio del dubbio, ma spiegando a grandi linee il dopo, ciò che succede in seguito a quella terribile notte di panico e distruzione, quando il mondo è ormai completamente invaso da queste creature misteriose e gli esseri umani rimasti si sono riuniti per comporre la resistenza che si oppone a tale invasione.

Ricapitolando: se siete amanti delle storie in cui ci sono esseri di altre galassie che invadono il pianeta Terra distruggendo qualsiasi cosa intralci i loro scopi, bestie informi e disgustose che lasciano dietro di loro scie di cadaveri e montagne di budella e putrefazione, se vi piacciono gli scenari apocalittici in cui c'è uno scontro tra le forze terrestri e quelle extraterrestri, in cui la narrazione è in movimento costante e in cui non esiste il lieto fine, allora La notte del Kaiju fa al caso vostro!
Sarà breve ma intenso, ve l'assicuro!

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂, 5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂