TRAMA
Marion e Patrick: così simili nella loro presunzione romantica di
ottenere ciò che desiderano. Per entrambi, l'oggetto del desiderio si chiama
Tom Burgess, un giovane uomo dal fascino irresistibile e imperscrutabile.
Tom è
il fratello maggiore della migliore amica di Marion. Si conoscono da
adolescenti e per lei è amore a prima vista. Di lì a poco, Tom parte per il
servizio militare e poi per l'accademia di polizia, ma Marion è decisa ad
aspettarlo, a conquistarlo, sperando in una proposta di matrimonio. Quando
finalmente arriva, lei è al settimo cielo, incurante dei segnali che dovrebbero
metterla in guardia.
Convinta che il suo amore basterà per entrambi.
Ignara che
Tom ha un'altra vita. Patrick è un artista e lavora come curatore al museo di
Brighton. Anche per lui Tom è stato un colpo di fulmine, una folle beatitudine
per cui sarebbe disposto a rischiare tutto. Ma nell'Inghilterra di fine anni
Cinquanta, in cui l'omosessualità è condannata dalla società e dalla legge, il
matrimonio resta per Tom un nascondiglio sicuro. E così, Marion e Patrick
dovranno dividersi l'amore di Tom, fino a quando uno di loro non resisterà più.
E le loro tre vite saranno spezzate.
Liberamente ispirata alla vicenda dello
scrittore E. M. Forster e raccontata attraverso i punti di vista alternati di
Marion e Patrick, una storia struggente di amori impossibili e speranze deluse.
RECENSIONE
"Le parole che mi vengono in mente quando penso al mio poliziotto sono luce e delizia."
Buongiorno lettori e buon inizio weekend!
Spero che per voi questo Lunedì sia iniziato nel migliore dei modi, perché io sento il peso del cambio stagione sulla schiena come un masso di cemento armato. E sono anche piuttosto di umore instabile, quindi NO. Questo Lunedì non s'ha da fare. Passiamo direttamente a domani che ho il giorno libero?
Ah, non posso? Vabbè, parliamo di cose belle.
Cose belle ed immensamente tristi, aggiungerei.
Oggi vi porto una lettura che mi ha trascinata in un vortice di emozioni in un solo giorno, un Venerdì sera di una settimana fa, in cui ho aperto questo libro per curiosità sfogliando e leggendo le prime pagine, per poi ritrovarmi il Sabato dopo nell'ultima pagina con un senso di vuoto pazzesco e gli occhi pieni di lacrime e malinconia.
Ebbene sì, parlo proprio di My Policeman, il libro di Bethan Roberts che tra poco diventerà anche film dove nei panni del fantomatico Policeman ci sarà niente di meno che il cantante\attore Harry Styles in tutto il suo splendore, affiancato da Emma Corrin, che interpreterà la moglie Marion, e David Dawson, che vestirà invece i panni del curatore Patrick.
Allora, cosa mi ha donato questo libro?
Partiamo dal presupposto che lo stile dell'autrice è lungi dall'essere complesso e ricco di descrizioni, io stessa alle volte ho faticato ad immaginarmi nella testa i personaggi, se non che ogni tanto viene fatto cenno a qualche loro segno particolare, come ad esempio i capelli rossi per Marion o i boccoli biondi di Tom, per il resto il testo è fluido e si lascia leggere con una rapidità impressionante.
Il libro viene raccontato essenzialmente dal punto di vista di Marion, sotto forma di diario o anzi, più che altro un diario-lettera, destinato proprio a Patrick, dove lei piano piano racconterà tutta la storia che la vede coinvolta da quando ha conosciuto il marito Tom, dal principio, fino al presente, mentre l'altro punto di vista risulta essere proprio quello di Patrick, che mette per iscritto sotto forma di diario vero e proprio tutto quello che gli succede da quando incontra Tom al museo di Brighton, di cui è il curatore.
L'oggetto del desiderio di entrambi, come avrete intuito, è proprio Tom Burgess, uomo tutto d'un pezzo che ottiene il posto di poliziotto nella città in cui è cresciuto e che cattura l'attenzione dei due narratori sin dal primo momento in cui le loro vite entrano in collisione.
Partiamo da Marion.
Marion è una ragazza semplice, senza molte pretese, a detta di Patrick nemmeno così bella, che ambisce a diventare maestra (e alla fine lo diventa pure) nella cittadina in cui ha sempre abitato coi genitori.
La sua migliore amica ha un fratello, un ragazzo affascinante, carismatico, bello da morire con questi due occhi azzurri e i riccioli biondi a cui non si può resistere, un uomo dal fisico statuario pronto ad intraprendere la carriera militare per mettersi al servizio della società.
Per Marion è un colpo di fulmine.
Lui la attira in modo irrazionale, le fa pensare cose che le ragazze per bene della sua età non dovrebbero pensare, eppure tenta in tutti i modi di entrare in contatto con quel ragazzo misterioso e silenzioso, chiedendogli addirittura di insegnarle a nuotare, visto che scopre essere un nuotatore provetto.
Tom accetta, e Marion inizia una serie di castelli mentali che cinema levati proprio.
Il punto è proprio questo.
Se siete lettori attenti, scorgerete lungo le pagine i primi segnali che indicano il vero orientamento sessuale di Tom, perché Marion sarà pure innamorata, all'inizio, e anche un po' cieca, tuttavia a voi, a noi esterni, certe cose sono così lampanti da risultare quasi evidenziate con un bel pennarello giallo.
Se lo leggerete e non li coglierete all'inizio, anche se sono praticamente palesi, vi basti arrivare alla scena della loro prima notte di nozze e, forse, tutto vi apparirà un po' più chiaro.
Tom non sembra entusiasta. Tom la accontenta laddove può, ma in modo molto costretto. Tom non è libero quando si tratta di stare con Marion, perché in fin dei conti la donna non gli piace. Perché Tom, in realtà, ama un altro. Un uomo.
E quando Tom utilizzerà il pretesto di un matrimonio per coprire ciò che lui in realtà è, Marion se ne renderà conto un po' alla volta, inerme di fronte ad una scoperta che piano piano, grazie anche all'aiuto di stimoli esterni, la porterà sull'orlo della follia, costringendola a compiere un atto per cui si pentirà tutta la vita.
Nel punto di vista narrato da Marion, quindi, possiamo intravedere quel rimorso e anche quell'amarezza che la donna possiede nei confronti dell'amante del marito, perché in fin dei conti è proprio per colpa sua che lui non l'ha mai amata, ma si intuisce anche quel pentimento dato dal fatto che non si sia mai accorta dei veri desideri del marito, costringendolo a vivere una vita non sua, ma costruita sulla base dell'egoismo e la pretesa di avere una vita felice e perfetta tutta per sé.
Marion si è resa cieca per l'amore, e nonostante tutto ha continuato a stare con Tom convinta che in futuro le cose avrebbero potuto sistemarsi, che loro avrebbero potuto fare finta di nulla e ricominciare daccapo, che il suo affetto per il marito bastasse per tenere in piedi la loro relazione, non contando il fatto che Tom, probabilmente, per lei non abbia mai provato nulla, o quasi.
Una sorta di annientamento sentimentale ecco.
"Ti dico tutto questo, Patrick, perché tu sappia com'era tra me e Tom. Perché tu sappia che ci fu tenerezza, non solo dolore. Perché tu sappia che sì, abbiamo fallito, entrambi, però ci abbiamo provato."
Passiamo al punto di vista di Patrick, invece.
Patrick è un omossessuale convinto.
Frequenta locali per incontri omosessuali, ovviamente sempre stando attento a non essere scoperto, poiché la vicenda è ambientata nell'Inghilterra di fine anni '50, in cui l'omosessualità viene punita e condannata dalla legge, nonché dalla società.
Se si venisse a sapere che il curatore del museo di Brighton è gay, sarebbe la fine per la sua reputazione e il suo lavoro.
Quelli come lui sono da evitare. Quelli come lui sono invertiti sessuali.
La parola gay non viene ancora menzionata, tuttavia potete immaginare per bene gli epiteti con cui Patrick e quelli come lui vengono apostrofati ogni volta che qualcuno, soprattutto uomini, li incrocia per strada o all'uscita da quei famosi locali in cui avvengono gli incontri segreti.
Ma quando Patrick incontra Tom è la fine. Lui è quello giusto. Lui è il suo capolinea.
Però Tom fa il poliziotto, e quale disonore sarebbe per il suo ruolo essere scoperto omosessuale?
Sta di fatto che anche per Patrick è un colpo di fulmine, ma Tom non è il freddo marito con cui Marion deve avere a che fare ogni giorno, perché anche Tom ama Patrick, nella maniera più brutale e profonda possibile, e il suo legame con l'affascinante curatore del museo diviene via via più profondo mano a mano che si conoscono. Patrick porta una ventata di aria fresca e arte nella vita di Tom, una ventata di amore, di riscoperta, di tutto.
Il loro amore non è facile, ma qui arriva il compromesso: Patrick è disposto a condividerlo con Marion, piuttosto che perderlo. Inizia così una torbida e tormentata storia d'amore, in cui Patrick ama Tom, Tom ricambia, Marion ama Tom, ma Tom per lei prova solo un'enorme tenerezza.
Quando Marion si renderà conto che Patrick e Tom si amano, di quell'amore che a lei viene negato dal suo stesso marito, che lei ha sempre bramato e che è conscia di non poter mai ottenere, compie l'innominabile. E tutto finisce.
"Come fai"
"A fare cosa?"
"A vivere...questa vita."
"Ah. Certo."
"...cioè la mia vita. La vita degli altri. Di chi è moralmente dissoluto. Di chi infrange la legge con il suo orientamento sessuale. Di chi viene condannato dalla società all'isolamento, alla paura e al disprezzo di sé."
Cosa mi ha donato quindi questo libro?
Confesso che ho provato empatia sia per Marion che per Patrick.
Nonostante la sua ultima scelta sbagliata, sbagliatissima, da pigliarla a schiaffi, ho potuto comprendere il perché Marion abbia agito come ha agito.
Rimane pur sempre una donna che si è innamorata di un uomo. Che aveva grandi aspettative per loro due, un bel matrimonio felice, una casa grande in cui far crescere i loro figli (che non hanno mai avuto), ma che invece viene delusa in tutto e per tutto, perché di fatto Tom con lei non è sincero proprio per niente. Il pov di Tom non c'è, ma posso assicurarvi che anche lui ha giocato sporco in questo gioco.
Il fatto di non essere al cento per cento sincero con la moglie, ma solo alla fine, quando ormai viene messo con le spalle al muro, trattandola come una stupida e dandole della visionaria per più di metà libro, ammetto che un po' me l'ha fatto odiare.
Capisco anche che però la sua posizione sia delicata.
Diciamo che hanno sbagliato entrambi sin dall'inizio.
Marion per aver cercato un legame senza sentimento, ignorando i segnali palesi dell'orientamento di Tom. Tom per aver cercato un matrimonio riparatore per coprire il suo essere omosessuale, giocando di fatto coi sentimenti di Marion.
L'unico che a parere mio ha amato senza pretendere nulla in cambio, ferendo a sua volta ed uscendone ferito più di tutti, è sicuramente Patrick.
Patrick rimane il più coerente, quello che si fa carico di una sofferenza immane pur di stare insieme all'uomo che ama, ma sempre in sordina, rispettando la doppia vita di Tom e rispettando anche Marion, sotto ad un certo punto di vista, dato che non farà mai nulla che le arrechi del male.
"Dovremmo venire a vivere qui."
E la risposta di Tom fu "Dovremmo andare sulla luna."
Ma sulle sue labbra c'era un sorriso.
Cos'è quindi questo libro?
My Policeman è aspettativa, delusione ed illusione, struggimento, passione, amore, delicatezza, brutalità, attesa. Attesa di un lieto fine che non arriverà mai e che anzi, lascia al lettore l'immaginazione di un finale sereno, ma che lascia l'amaro in bocca, proprio come l'ha lasciato a me.
Questa è una lettura che si lascia leggere tutta d'un fiato, che tratta temi come la discriminazione sessuale con un approccio semplice, ma incisivo, che trasmette al lettore le sensazioni di Marion, la frustrazione ed il fallimento, quelle di Patrick, l'amore incondizionato, il desiderio di una vita normale, fuori dai dogmi bigotti di una società che ancora non è pronta ad accettare quelli come lui, e quelli di Tom, la rassegnazione, il senso di colpa, la speranza di poter vivere qualcosa di bello ed intenso in un mare di marciume e corruzione.
Sono davvero curiosa di vedere come sarà l'adattamento cinematografico, se sarà fedele al libro o se cambieranno qualcosa. Ho sentito che ci sarà anche il punto di vista di Tom, che qui non è presente, e sono alquanto bramosa di sapere dove andrà a parare nel caso lo mettessero davvero in atto!
Non ci resta che aspettare il film, quindi, per poter avere un termine di paragone.
Ma, se cercate una lettura delicata e malinconica, che vi lascia con quella sensazione di vuoto dopo aver voltato l'ultima pagina, dove la realtà crudele di una società mette in risalto prima la reputazione, oscurando tutto il resto, nonché la volontà dell'individuo per il ben pensare comune, allora fatevi un regalo, e leggete My Policeman.
E poi venite a parlarne con me, ovviamente!
LA MIA VALUTAZIONE
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