Un ragazzo, alla ricerca di una verità importante, incontra
qualcuno che cambierà per sempre la sua vita, rubandogliela. Come spesso
accade, il destino, attraverso accadimenti inattesi e percorsi imprevedibili,
fa incontrare persone che in altre circostanze non ne avrebbero mai avuto
l’occasione. Con motivazioni differenti, due fratelli altoatesini, una
improbabile coppia ispano-ligure di sconclusionati investigatori, un tranquillo
impiegato di una azienda di trasporti internazionali ed una rampante ragazza
dai capelli rossi, devono unire gli sforzi per scoprire il motivo di un
omicidio camuffato da suicidio.
LA MIA OPINIONE
"Non sono un inquirente, ma alcuni anni di cronaca nera mi hanno insegnato a dubitare delle facili deduzioni, delle soluzioni perfette che sembrano spiegare tutto senza il minimo tentennamento. La cifra corretta, perfetta, spesso indica un errore."
Grazie alla collaborazione con la casa editrice Io Me Lo Leggo, ho potuto leggere questo breve thriller di Simone Palmanti che si divora tutto d'un fiato!
È una storia che inizialmente sembra ricondurre ad un suicidio come tanti, ma troppe sono le coincidenze e i dettagli fuori posto che portano a credere a diversi individui che la vittima, invece, sia rimasta preda di una rete più intricata di affari loschi.
Jonas è morto sotto ad un treno, buttandosi sulla rotaie ed aspettando il tragico momento in cui il colpo sarebbe arrivato. Ma alcune persone non si capacitano di questo gesto, a partire dalla sua sorellina Aloise, dai suoi amici Gunther e Ferdinand e da tanti altri le cui storie si intrecceranno mano a mano che si procede nella lettura. I punti di vista da cui viviamo la vicenda sono molteplici e tutti differenti, ed ho apprezzato anche la caratterizzazione dei vari personaggi, descritti in modo dettagliato, chiaro e preciso, ognuno con la propria personalità, il proprio scopo e la propria utilità nel racconto.
Per certi versi tutto l'insieme mi ha ricordato molto il contesto in cui è ambientato Il commissario Montalbano, coi personaggi a cui sono state donate mille sfaccettature ed anche una forte dose d'ironia. Il linguaggio utilizzato è moderno, di comune d'uso, non cade nel clichè ed i dialoghi sono ben costruiti, mai banali.
La cifra corretta è ricco di suspance e pungente ironia, molto corto, sulle cento pagine, ma che in poco tempo si impara ad apprezzare e che si catapulta direttamente al finale, dove numerosi colpi di scena ci attendono dietro l'angolo.
Oltretutto, questo thriller vuole essere anche in modo velato una denuncia contro quella macchia marcia che intacca il nostro paese, ovvero il delicato tema del caporalato, con conseguenti riferimenti allo sfruttamento dell'immigrazione e al traffico di esseri umani.
Offre numerosi spunti di riflessione che, se ci pensiamo, sono più vicini a noi di quanto potremmo pensare, dato che fanno parte di una purtroppo attualità scomoda, ed è per questo che nel complesso mi è davvero molto piaciuto! E se volete immergervi in una lettura breve, scorrevole e ben fatta, questo ne è l'esempio lampante! Consigliato!
LA MIA VALUTAZIONE
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