martedì 21 luglio 2020

Recensione "Echi in tempesta" di Christelle Dabos

TRAMA

Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente.
Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perchè possano continuare a indagare di concerto sull'indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell'Altro, l'essere di cui non si conosce l'aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti.
Come trovare l'Altro, senza sapere nemmeno com'è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all'osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.



RECENSIONE

"Un'ombra tra le ombre la accolse con uno scatto di orologio.

<<Abbiamo sei ore e quarantasette minuti prima che suoni il gong del mattino.>>

Ofelia avanzò lentamente. Alto, basso, destra e sinistra tornarono al proprio posto nell'attimo in cui le braccia di Thorn la strinsero. Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio."


Quando ci si affeziona ad una saga ed assieme a lei anche a tutti i personaggi, abbandonarla è sempre un pò difficile, soprattutto quando il finale che ci eravamo prefissati nella testa, un finale perfetto ed incontestabile, non è un finale perfetto ed incontestabile!
Questa recensione sarà priva di spoiler poichè mi concentrerò sui personaggi, sulla trama e sulla struttura del libro ed i temi trattati senza citare scene salienti che potrebbero rovinarvi la saga se siete ancora coinvolti nella lettura dei primi volumi.
E allora ciancio alle bande...bando alle ciance ed iniziamo!

<<Va bene, era una domanda un pò difficile. Dove sei adesso?>>

<<Qui.>>

<<Qui dove?>>

<<Dietro>>.

<<Dietro? Dietro cosa?>>.

<<Dietro dietro>>.



Nell'ultimo capitolo della saga più nominata e discussa di questi ultimi anni tradotta ed edita dalla E\O Edizioni, ovvero la famosa saga dell'Attraversaspecchi, troviamo un'introspezione maggiore riguardo al personaggio di Ofelia, una ragazza dotata di un potere particolare e piuttosto ricercato che consiste nel saper "leggere" la storia di qualsiasi oggetto semplicemente sfiorandolo con le proprie mani.
La Dabos ha fatto un ottimo lavoro creando questo universo variegato e ricco di personaggi bizzarri e luoghi che esistono solo nella sua fantasia e che in qualche modo è riuscita a far penetrare anche nella nostra. Se nel primo volume l'intera vicenda è ambientata nella gelida arca del Polo, mentre nel secondo ci troviamo nella dimensione onirica di Chiardiluna, il terzo libro e l'ultimo sono concentrati nell'arca erudita di Babel, l'arca cosmopolita in cui un sacco di persone provenienti da altre arche, che siano maggiori o minori, convergono per poter godere appunto della sua peculiare propensione allo studio di fenomeni all'apparenza inspiegabili e all'accoglienza di varie etnie ( parlando di Babel, l'ho immaginata un pò come una Londra più verde e decisamente più calda, una città multiculturale dove ci si reca per trovare un proprio posto nella società senza sentirsi esclusi od ermarginati.).
Ma non tutto oro è quel che luccica e scopriremo presto che Babel nasconde una gerarchia dura ed indifferente, dove presto la paura del diverso prenderà il sopravvento, portando a decidere di allontanare i non-abitanti di Babel per tutelare coloro che invece vi sono nati e cresciuti.
Temi attuali quindi? Certo che sì, ma non è tutto. In Echi in tempesta la storia viene vissuta da Ofelia all'interno dell'Osservatorio delle Deviazioni, che altro non è ciò che noi chiameremmo comunemente "istituto di salute mentale", dove vengono studiate ed analizzate le "deviazioni" di alcune persone (tra cui sì, anche l'omosessualità) che, più di altre, potrebbero avere la chiave d'accesso per ottenere una risposta da tanto tempo cercata.
Vi starete chiedendo che genere di risposta? Bè, non sta a me spiegarvelo, ma se sceglierete di leggere questa saga, lo scoprirete da soli e allora il quadro sarà più chiaro.
Può bastare se vi dico che l'Osservatorio delle Deviazioni è stata una delle ambientazioni più ambigue, strane ed inquietanti ( se non deliranti) di cui io abbia mai letto in un fantasy?
Un luogo spoglio e grigio dove il diverso viene studiato come una cavia da laboratorio (perchè è proprio questo di cui si tratta) , venendo sottoposto ad esperimenti che conducono al limite della mente umana, conducendo probabilmente alla pazzia...o alla redenzione? Espiazione?

Se vi state domandando di che diavolo stia parlando, non cercate di trovare una risposta, non tentate di capire cosa stia dicendo, perchè è esattamente la stessa sensazione che ho avuto io fino a poco più di metà libro. Grazie al suo sapiente worldbuilding, la Dabos riesce a rivelarci tutto e niente, a confonderci mentre la verità ci volteggia sotto il naso senza essere mai scoperta, almeno fino alla fine.
Ma nonostante tutto, nonostante abbia trovato la storia coinvolgente ed esplicativa (anche se a volte le spiegazioni sono risultate lievemente pesanti e noiose, ma ne do atto dato che servivano al regolare corso della trama), nonostante la delicata storia d'amore tra Thorn ed Ofelia mi abbia rapita, commossa e spesso fatta arrabbiare e riflettere, nonostante i personaggi secondari e i luoghi evocativi abbiano gettato radici profonde nel mio cuore, ecco nonostante tutto, il mio cuore si è spezzato lo stesso, senza alcuna pietà.
Non scenderò in particolari rivelatori, ma il finale, in particolare, mi ha lasciata con l'amaro in bocca, perchè no, non sono riuscita ad accettarlo, come non ho accettato almeno altre due, tre cose.
Ho apprezzato il fatto che Ofelia fosse al centro della storia, ci mancherebbe è il personaggio da cui tutto è iniziato, ma avrei preferito che si facesse spazio anche ad altri protagonisti che sono stati completamente abbandonati a sè stessi e che sono spuntati fuori guarda caso al momento giusto, quando in realtà potevano benissimo rimanere rintanati nella loro trasparenza perchè non hanno modificato in nessun modo il corso della storia.
E poi, se sono stati inseriti, perchè non raccontare anche qualcosa in più della loro vita?
L'autrice aveva forse paura di essere troppo prolissa e di perdere di vista il fulcro principale della vicenda? Credo che allora in quel caso non si dovrebbe inserire un personaggio se poi non gli si dà la possibilità di svilupparsi e raccontarsi, anche perchè ho terminato la lettura con ancora più interrogativi di quando l'ho iniziata.

Sia chiaro, non sto dicendo che non mi è piaciuto il libro, anzi, questa dell'Attraversaspecchi è per me la saga, quella saga che mi ha conquistata e che odierò abbandonare, ma tante, troppe cose sono state lasciate in sospeso ed è un particolare che mi ha (perdonate il francesismo) fatta incazzare.
Era troppo difficile spiegare qualcosa in più su questi benedetti Spiriti di Famiglia?? Accennare di più sulla fantomatica Terra d'Arco?
Spiegare meglio lo scopo di alcuni personaggi come Archibald che entrano nella storia e fanno di tutto per aiutare la protagonista, ma non si sa nè il perchè nè a che pro?
Ecco, queste sono le cose che mi hanno fatto scuotere la testa, ma il finale, ripeto, quello credo che non lo accetterò mai, dato che sto aspettando un sequel (che non arriverà mai) che termini con una fine degna di questo nome.
Tristezza e mestizia a corte dunque, perchè è un finale funereo (almeno per me) che non mi aspettavo per niente, un finale che potrebbe essere perfetto per questa saga non proprio felice, ma che io, scusatemi non riesco a mandare giù!

Acciuga le tue primule.


Sì, credo proprio che dovrò asciugare le mie lacrime, ma non troppo presto.
Nonostante il mio disappunto, trovo che la storia dell'Attraversaspecchi sia originale, nuova, fresca e che abbia tutte le carte in regola per conquistare il cuore dei lettori che, come me, potrebbero rimanerne folgorati.
Ho sempre dato cinque stelle a tutti i volumi della saga, ma questa volta credo che dovrò ripiegare sulle quattro, dato che sono rimasta delusa da un finale che poteva essere diverso e che sembra essere stato scritto in maniera un pò troppo frettolosa dall'autrice!

Per me è un sì. Ma è anche un no.


LA MIA VALUTAZIONE

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10 commenti:

  1. Non vedo l'ora di leggere questo splendore +.+

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    1. Leggilo perché ne vale la pena *^* a me manca già!

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  2. Devo ancora leggerlo, non vedo l'ora!! Anche se leggo pareri contrastanti, devo comunque scoprire come va a finire

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    1. Ti avverto! Se lo leggerai e ti piacerà, il tuo cuore si spezzerà!! ( ho fatto pure la rima ).
      Il finale per me è un grande NO, ma il resto, nel complesso, tanto di cappello!

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  3. Ho atteso questa recensione con un impazienza che non ti immagini! Mi hai convinta a leggere la saga e apprezzo tantissimo la tua onestà e il tuo modo di esprimere il tuo parere!

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    1. Ti ringrazio molto cara! Anche se una delle mie saghe preferite, purtroppo possiede anche lei alcune pecche!! Ma io la amo anche nella sua imperfezione ❤️

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  4. Io purtroppo ancora non ho avuto modo di intraprendere la lettura di questa saga, tuttavia spero di farlo presto e, grazie a recensioni dettagliate ma senza spoiler come questa so già cosa aspettarmi. Grazie, articolo davvero molto interessante!

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  5. Non sono ancora pronta a dire addio a questa saga. Ofelia e il personaggio letterario che mi assomiglia di più

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    1. Non dirlo a me. Io ho sofferto davvero tanto, ma la porterò sempre nel cuore ❤️

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