Buongiorno Ciurma!
Benvenuti nella mia tappa del blog tour dedicato a Morgan e l'orologio senza tempo di Silvia Roccuzzo, edito da Albatros!
Oggi il mio articolo sarà dedicato ad un panorama generale sulla piaga che ha flagellato nel corso di alcuni periodi storici numerose città portuali, ovvero la pirateria, che ovviamente ritroviamo ben presente anche nel libro di Silvia!
QUALCHE NOZIONE SULLA STORIA DELLA PIRATERIA ⚓
Il termine "pirata" deriva dal latino pirata, o pirateae, che trova anche una sua corrispondenza nel greco antico, e che assume così il significato di "tentare", "attaccare".
La pirateria ha avuto terreno fertile negli anni che vanno dal Sedicesimo al Diciannovesimo secolo, ma ha avuto il suo boom soprattutto nel periodo tra il 1600 e il 1700, periodo poi definito come l' "Epoca d'oro della pirateria".
I luoghi prediletti dai pirati per le loro scorribande sono sempre cambiati nel corso della storia, tuttavia l'Epoca d'oro della pirateria è da riferirsi soprattutto alla pirateria attuata nel Mar Caraibico, il mare preferito dai fuorilegge assaltatori di navi e cacciatori di tesori!
Nonostante questo, altri mari vennero presi di mira da questi criminali di mare, e tra i più colpiti troviamo la zona dello stretto di Gibilterra, il Madagascar, il Golfo Persico, il Mar Rosso e tutta l'area che comprende le Filippine, la Malaysia e l'Indonesia.
I TERMINI DELLA PIRATERIA ⚓
Spesso abbiamo sentito parlare di pirati, corsari, bucanieri e filibustieri, e spesso, in modo sbagliato, li abbiamo associati come sinonimi della stessa figura, ovvero un criminale senza scrupoli che cavalcando le onde con la sua bella nave, se ne va a zonzo a saccheggiare, uccidere e radere al suolo intere città portuali.
E se invece vi dicessi che in realtà tutti questi termini si riferiscono a quattro categoria diverse di figure?
Come? Non ci credete? Per voi è tutta la stessa roba?
E invece no, vi dico!
Il pirata, come vuole l'etimologia del nome in sè, che significa letteralmente "assalitore", è una persona libera, senza vincoli, che agisce per sè stessa o al massimo per il proprio equipaggio, mentre il corsaro, il cui termine comunque significa "colui che fa pirateria", oltre ad agire per il proprio interesse (sempre nei limiti), agisce anche per conto di un governo che oltretutto lo finanzia nelle sue scorribande.
Un'altra definizione ha invece il nome di bucaniere, che paradossalmente significa "colui che frigge", dato che i bucanieri erano dei coloni anglo-francesi delle Antille, che impararono a friggere le carni dagli indigeni locali e che in seguito alla rivendicazione spagnola, decisero di diventare pirati per difendere le colonie in cui abitavano.
Si organizzarono sempre di più e costituirono la Fratellanza della Costa con capitale Tortuga.
Per ultimo ma non meno importante, troviamo il filibustiere, una figura intermedia tra il corsaro e il pirata, tollerata dai governi ma che agisce per il proprio interesse: sono in pratica dei liberi saccheggiatori. I filibustieri prendono il nome dall'organizzazione che istituirono per proteggere i pirati che combattevano contro gli spagnoli, ovvero la Filibusta.
I PIRATI DELLA QUEEN MORGAN ⚓
Scendendo nello specifico, e parlando del concetto di pirateria nel libro di Morgan e l'orologio senza tempo, possiamo trovare un' ambientazione molto fedele a ciò che erano i pirati e a ciò che costituiva la loro legge comune.
Leggendo questo libro, infatti, possiamo capire che l'equipaggio della piratessa Morgan è costituito sì da una gerarchia che vede la ragazza sul vertice e poi dopo di lei Juan, il suo primo ufficiale, fino ai mozzi, ai bottai e tutti gli altri, ma possiamo capire che, nonostante Morgan sia estremamente severa ed arrogante nei confronti dei suoi uomini, non potrebbe mai stare senza la sua fedele ciurma.
In alcuni documenti che riguardano il tema, infatti, si afferma che nonostante su una nave ci fosse un capitano, egli non era un leader assoluto, ma un individuo eletto dal resto degli uomini per prendere la decisione finale (perchè le decisioni comunque erano prese in comune) sul dove dirigere la nave.
Altre analogie con la realtà le possiamo trovare nel fatto che quando Morgan sale a bordo della nave di Fergus, costei, assieme anche a Lanè, vengono considerate dagli uomini del pirata come "portatrici di sventura"; era credenza comune, infatti, che la presenza di una donna a bordo portasse sfortuna.
Chiunque degli uomini della ciurma venisse trovato ad avere rapporti con una donna o a travestirla da maschio per portarla in nave, veniva immediatamente punito con la morte.
Ovviamente a bordo della Queen Morgan non può mancare una buona bottiglia di rhum!
Ma lo sapevate che per obbligo ad ogni pirata presente sulla nave spettasse una razione di liquore e di provviste fresche?
E lo sapevate che a bordo non si poteva assolutamente giocare a carte o a dadi mettendo in palio del denaro? Lo scopriremo anche nel corso della lettura di questo libro, perché Morgan si arrabbierà molto quando scoprirà che Matthew il mozzo e John passano il loro tempo a giocare a carte anziché lucidare il ponte della Queen Morgan con lo straccio!
Come ogni romanzo sui pirati che si rispetti, gli uomini della coraggiosa Morgan si troveranno a fronteggiare anche un'altra grande rogna dell'epoca: la marina!
Ebbene sì, la marina (se avete visto i Pirati dei Caraibi lo saprete già) risulterà essere il nemico numero uno della nostra strampalata ciurma e non ci sarà un solo momento in cui lascerà respirare i nostri ragazzi; d'altronde, anche nella storia passata, la Marina rimarrà uno degli ostacoli più ostici di tutti quelli che passavano la loro vita a saccheggiare città e navi per accumulare enormi tesori.
Fiero baluardo della legge, la Marina opera per mano del governo, e si dedica alla caccia senza limiti dei criminali del mare. Ma la nostra Morgan sa come difendersi bene. E questo lo scoprirete solo leggendo la sua storia!
Sperando di avervi tenuto compagnia con questo articolo e di avervi dato qualche informazione in più sull'affascinante mondo dei pirati, vi lascio la gif con tutte le altre tappe dedicate a questo splendido blog tour! Salpate con noi e non ve ne pentirete!


Bellissime e accurate le informazioni. Questo libro mi ispira sempre più
RispondiEliminaA me è piaciuto tantissimo! E presto uscirà anche la recensione!
EliminaCiao Chiara! Ti ringrazio per le informazioni. Ammetto che non conoscevo le differenze tra i quattro termini, ma è sempre bello conoscere qualcosa di nuovo!
RispondiEliminaIo usavo indistintamente il termine "pirata"! ��
Ciao Sara! Eh anche io tranquilla 😂😂😂 poi facendo le ricerche ho capito le differenze e mi si è aperto un mondo 😂😂😂
EliminaLo sto vedendo molto in giro questo libro, e il tema mi interessa molto, grazie per le informazioni accurate come sempre ❤️
RispondiEliminaFigurati! Grazie a te per aver speso un po’ del tuo tempo per leggerlo ☺️
EliminaInteressantissimo approfondimento! Non conoscevo la differenza nella terminologia usata. Sapevo, inoltre, che le donne non fossero benvolute perché si credeva avrebbero distratto i marinai e di conseguenza offeso il mare, ma le donne nude lo avrebbero calmato e per questo la polena spesso veniva raffigurata da sirene o comunque da donne col seno scoperto
RispondiEliminaQuello della polena era un particolare che mi è sfuggito! Ti ringrazio per l’informazione!
EliminaUn approfondimento davvero bellissimo, mi rendo conto che non sapevo quasi nulla sui pirati e che la loro immagine è stata un po'distorta negli anni! Specialmente per me che guardo vecchi film sulla pirateria questo articolo è oro!
RispondiEliminaÈ un piacere per me esserti stata utile ☺️
EliminaSto sentendo molto parlare di questo libro e sono sempre chiesta curiosa
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