TRAMA
In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e
superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è
appena nata Roma, la Città Eterna. La storia dietro quell'attimo fatale è però
molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo
di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di
sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato.
Perché la fondazione di Roma è un'avventura cruda e disperata, un'epopea di
resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la
sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso
esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla
morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l'uomo che per
realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla
violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la Storia
ricordi. Romolo, il primo re.
RECENSIONE
Buongiorno lettori!
E benvenuti ancora una volta nel mio angolo di spensieratezza e tanta, tanta carta ed inchiostro!
Oggi vi vorrei parlare di una lettura che mi ha accompagnata negli ultimi giorni di Dicembre, una lettura a sfondo totalmente storico a cui mi sono approcciata con i piedi di piombo, dato che come sapete sto imparando piano piano a conoscere questo genere e ad apprezzarlo nonostante sia un po' fuori dalla mia comfort zone.
Parliamo di un capitolo storico affascinante, che ci riguarda molto da vicino, ovvero la storia di Roma e della sua fondazione, nonché dei sette re i cui nomi ci sono stati insegnati a scuola un po' come una filastrocca ridondante, senza comunque conoscerne le vere ed effettive vicissitudini.
Mondadori ha per l'occasione partorito per la sua sezione storica una raccolta di sette volumi dedicati a questi famosi re, di cui oggi porto il primo libro dedicato al re e fondatore di Roma, intitolato "Romolo, il primo re", scritto a quattro mani da Franco Forte e Guido Anselmi (ringrazio sentitamente per l'invio gratuito del file in pdf!).
Le origini di Roma le conosciamo un po' tutti: Rea Silvia dà alla luce due splendidi gemelli che vengono allontanati per motivi strettamente politici dal trono a cui avrebbero diritto, una gravidanza che molti imputano al seme del dio della guerra Marte, ma che in realtà è il frutto di un amore proibito e pericoloso tra una ragazza di sangue reale e uno schiavo.
La vicenda narrata in questo libro di circa 360 pagine si concentra soprattutto su ciò che precede la nascita dell'impero più famoso e potente della nostra storia, l'impero di Roma, cuore pulsante di una cultura che ha influenzato non solo la nostra nazione, ma anche Paesi all'infuori dei nostri confini.
Romolo e Remo nascono in un momento in cui la società risulta essere ancora piuttosto sbilanciata, una società formata da classi sociali o estremamente ricche o estremamente povere; in particolare la situazione di povertà che mina alcuni gruppi di pastori ed agricoltori che vivono ai bordi dei paesi più grandi ed abitati dove chi se lo può permettere gode dei propri privilegi, viene descritta come colpita quotidianamente da carestie, pestilenze e razzie che rendono ancora più fragile una situazione già precaria.
Nei piccoli villaggi dove la gente tenta di autosostentarsi con ciò che ottiene dalla natura e dove la superstizione la fa da padrona, dove un cattivo raccolto o una malattia che colpisce il proprio gregge vengono additate come la conseguenza dell'ira divina, crescono Romolo e Remo, due gemelli simili nell'aspetto fisico, ma molto diversi nel carattere.
Mentre Remo viene descritto come un ragazzo piuttosto impulsivo, incline agli attacchi di rabbia, con poca attitudine alla riflessione ed estremamente competitivo nei confronti del fratello, Romolo invece si distingue per essere più tranquillo e pacato, più pragmatico e riflessivo, con modi più diplomatici nei rapporti con gli altri e soprattutto di indole che esclude l'aggressività e che ben presto sarà la causa di numerosi battibecchi, anche molto violenti, tra i due.
Non mi dilungherò ulteriormente nello spiegare la storia che vorrei scopriste voi un po' alla volta, tuttavia preferirei dirvi cosa ho apprezzato e cosa non sono riuscita a percepire da questa vicenda.
Ciò che mi ha colpita è soprattutto il contesto in cui viene sviluppata la trama, ovvero un'ambientazione cruda e senza scrupoli, dove si uccide per ottenere il potere, per prevaricare sull'altro, dove un crimine minore come la rapina viene punito con la morte, dove gli intrighi politici vengono imbastiti all'ordine del giorno e non si ha pietà nemmeno per dei neonati che, per mantenere la buona facciata di un re di fronte al suo popolo, vengono condannati a morte.
Il mondo prima di Roma era un mondo barbaro, freddo, ostico, estremamente complicato per la sopravvivenza, ma semplice per i modi in cui si risolvevano anche i più piccoli problemi: la morte e la tortura erano le soluzioni più gettonate per evitare spiacevoli conseguenze, ma anche a credenze popolari gli antichi pre-romani non scherzavano.
Per qualsiasi cosa si chiedeva aiuto agli Dei e si poteva solo sperare che loro, nella loro magnificenza e dall'alto dei loro troni dorati, potessero rispondere alle preghiere ed esaudirle: la superstizione, il timore delle divinità, le profezie, erano tutte componenti estremamente rilevanti nella vita quotidiana di queste persone.
Un'altra cosa che ho apprezzato è sicuramente la descrizione delle tecniche adottate in battaglia che Romolo affinerà e metterà in pratica nel corso della storia: se all'inizio si combatteva per sopravvivenza e con qualsiasi strumento a portata di mano, senza organizzazione e senza una tecnica, successivamente la guerra verrà trasformata in un "gioco" di strategie e metodi più efficaci per mettere in ginocchio il nemico. I Romani sono famosi infatti per le formazioni difensive in battaglia e per essere degli ottimi strateghi in materia bellica.
Ciò che invece dal mio punto di vista mi è risultato difficile è stato immergermi completamente nelle varie vicende, dato che non si scava fino in fondo negli animi dei personaggi, si tende a rimanere lievemente in superficie, mi sono mancate le emozioni, quelle forti ed inaspettate, (non sto dicendo che non ci siano caratterizzazioni, anzi i personaggi sono ben delineati), e questa è stata un po' la causa per cui non sono completamente entrata in empatia con tutti loro, ma questo è pur sempre un mio modesto parere.
Ci sono stati dei momenti in cui avrei davvero voluto che gli autori si soffermassero di più sul passato di alcuni personaggi secondari e sulle loro vite, sulle abitudini, le debolezze, i sentimenti, ma nonostante tutto nel complesso questa si è rivelata una lettura molto interessante.
Il linguaggio utilizzato è piuttosto semplice, anche se nelle scene di battaglia si dimostra essere piacevolmente tecnico e preciso, e le descrizioni le ho trovate meticolose ma mai pesanti e stucchevoli, uno stralcio sulle origini della nostra storia che merita di essere letta anche da chi non è amante del genere, poiché non si troveranno i tipici spiegoni sulla nascita di Roma, ma una storia di sacrifici, tradimenti, amori non corrisposti e amori strappati all'odio, povertà, sofferenza, lame, sangue e sudore.
Sangue e sudore su cui sono state gettate le basi di una delle civiltà più forti ed imponenti di tutti i tempi.
LA MIA VALUTAZIONE
🍂🍂🍂, 5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂

Sembra un libro particolare, non sapevo fosse uscito! Tuttavia apprezzo che si conosca qualche retroscena della storia perchè si tende a imparare solo quello che c'è sui libri. E' vero che magari c'è una forte parte inventata perchè è un romanzo storico, però secondo me libri di questo tipo aiutano a entrare nell'atmosfera di quel tempo
RispondiEliminaChe peccato per le emozioni. Sono la cosa più importante di un libro per me
RispondiEliminaL'ho messo in wish list da un po' perché adoro questo genere di storie ma mi dispiace un po' per le emozioni, penso che siano indispensabili in un libro e in generale in qualsiasi storia.
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