giovedì 25 marzo 2021

Recensione "Il peso del sangue" - Laura McHugh

TRAMA

Le radici della famiglia Dane sono ancora saldamente piantate nella cittadina di Henbane, nell’altopiano d’Ozark, ma questo non impedisce alla sedicenne Lucy Dane di essere trattata come un’estranea. La gente mormora ancora di sua madre, una giovane e seducente forestiera la cui misteriosa sparizione ha dato vita a una serie di miti e leggende locali.

Quando una delle poche amiche di Lucy, Cheri, affetta da una forma di ritardo mentale, viene trovata morta, Lucy si sente perseguitata dalla scomparsa di quelle due ragazze perdute: la madre che non ha mai conosciuto e l’amica che non è stata in grado di proteggere.

Tutto cambia quando trova casualmente una collanina appartenuta a Cheri in una roulotte abbandonata e sente il bisogno di mettersi a caccia di risposte. Quel che scoprirà renderà impossibile ignorare i sospetti che ricadono sui suoi stessi consanguinei. In un posto in cui i legami di sangue contano più di ogni altra cosa, Lucy dovrà decidere da che parte stare.

RECENSIONE

"Cresci sentendo il peso del sangue, della famiglia. Non c'è modo di abbandonarla. Ma non puoi farci niente quando la famiglia ti abbandona o quando gli estranei diventano una famiglia."

A Henbane la famiglia Dane è una delle famiglie più famose ed influenti della città, ma si sa che ogni famiglia ha i suoi segreti, e i Dane non ne sono esenti, soprattutto i due fratelli Crete e Carl, eredi di un fardello troppo pesante ed oscuro per essere tenuto nascosto.
Ma andiamo per gradi!

Esce oggi per Nua Edizioni, che ringrazio per la copia digitale, il nuovo thriller psicologico di Laura McHugh intitolato "Il peso del sangue", un romanzo che ha tutte le carte in regola per diventare probabilmente uno dei migliori letti quest'anno!

Il titolo è la prima cosa che mi ha conquistata, così come la copertina, ma quando ho letto la trama ho capito che avrei dovuto armarmi di una buona dose di coraggio per affrontare questa lettura, dato che come tema centrale si tratta la famiglia, il rapporto di sangue, il senso di appartenenza ad un nucleo di persone legate a noi, che sia nella buona o nella cattiva sorte. Ecco, in questo caso, nel caso della famiglia Dane, scopriremo che dietro ad una coltre di brillante apparenza si nasconde il più losco e fosco dei misteri, se non una spietatezza efferata.

Lucy Dane è un'adolescente come tante, senza grilli per la testa, seria e diligente, anche se a volte particolarmente sfacciata e spregiudicata, ma dalla bellezza avvenente proprio come sua madre Lila, l'unica forestiera che sia mai riuscita a conquistare il cuore di Henbane, una cittadina ai piedi dei monti Ozark, famosa per il suo astio nei confronti degli estranei, come li chiamano gli abitanti, persone che si intromettono nella piccola e chiusa realtà locale con la pretesa di esservi accettati in modo istantaneo.

"Sembravano tutti confusi perché non venivano accolti con entusiasmo, ma ci vuole tempo qui per accogliere qualcuno."

Lila sarà proprio la causa della rottura di ogni equilibrio, e con lei l'arrivo della piccola Lucy, la sua bambina: la parvenza di pace che aleggia su Henbane, ma soprattutto sulla famiglia Dane, subirà delle crepe che non potranno essere riempite, né riparate, e allora sarà l'inizio della fine.

La storia si snoda secondo due punti di vista, quello di Lila, ambientato nel passato, esotica forestiera orfana di entrambi i genitori proveniente dall'Iowa che, in cerca di fortuna, trova lavoro presso il modesto negozio della famiglia Dane, decisa a riscostruire un po' alla volta la sua vita andata a pezzi, dove conoscerà i due fratelli, nonché proprietari, Crete e Carl, l'uno sfrontato, ironico ed estremamente affascinante, l'altro più moderato, dolce e pacato. L'altro punto di vista invece, che ci ricollega al presente, riguarda Lucy, la figlia di Lila, che vive nel ricordo della madre prematuramente scomparsa nonostante le incombenze della sua quotidianità da ragazzina di sedici anni.
Lucy non ha mai conosciuto sua madre, e ogni testimonianza di chi l'ha incontrata anni addietro e ogni oggetto, seppur di modesto valore, che appartengono a quella donna misteriosa, sono per la ragazza un appiglio sicuro a cui far riferimento per cercare di ricostruire ciò che ne ha provocato la sparizione.
Ma nel momento in cui anche Cheri, l'unica amica che Lucy abbia mai avuto nella vita, viene trovata morta, quel desiderio bruciante di conoscere cosa sia in realtà successo riaffiora prepotentemente nel petto della ragazzina, che, complice di uno strano ritrovamento in una roulotte abbandonata di una collanina appartenuta alla sua amica, si ritroverà a condurre da sola un'indagine che convergerà in modo inquietante proprio verso la sua stessa famiglia.

Sarà quindi il momento per Lucy di dubitare persino del suo stesso sangue, in un crescendo di momenti di suspense ed inquietudine ai limiti del cardiopalmo, dove la storia della ragazza si intreccia a quella di sua madre e dove ogni risposta tornerà come un pezzo del puzzle al proprio posto, lasciando poco all'immaginazione!

Sullo sfondo di un'ambientazione cupa e nebbiosa tipica dei monti Ozark, caratterizzata dalle acque fredde e torbide dei laghi, assisteremo allo svolgimento di una trama fitta di avvenimenti e storie, le storie di Lucy e Lila, ma anche di tutti coloro che le hanno incontrate e che avranno, anche se in minima parte, un ruolo che sia primario o secondario, nello sviluppo dell'intera vicenda.
La prima cosa che questa lettura mi ha trasmesso, a primo acchito, è stata un senso di omertà davvero disturbante, perché in questa piccola realtà che è Henbane, tutti, o la maggior parte, sanno ciò che succede nella famiglia Dane, e conoscono le colpe di cui si macchiano i vari componenti, tuttavia il timore che un giorno la crudeltà di tali azioni si riversi su di loro, fa sì che nessuno parli di ciò, e quando ovviamente qualcuno ne vuole far parola viene messo subito a tacere, e non in modo propriamente cristiano.

In secondo luogo, traspare chiaramente il concetto di famiglia nel senso stretto del termine.
Quando fai parte di una famiglia, sei pronto a buttarti sul fuoco per chi ami, a sacrificarti per il bene di un tuo fratello o una sorella o una madre ed un padre. Ci si copre le spalle, sempre e comunque.
E questo è ciò che i Dane utilizzano come un vero e proprio codice d'onore: prima di tutto viene la famiglia, poi arriva tutto il resto. Gli affari di famiglia devono rimanere all'interno di essa, una volta che si tradisce, si è fuori senza rimedio.
Il peso del sangue si riferisce proprio a questo: il fardello che ogni famiglia è costretta a portare senza che gli altri sappiano, perché come sappiamo ogni famiglia ha i suoi oscuri segreti che la comunità non conosce, che preferisce non conoscere e i Dane fanno proprio leva su questo.

Lucy si troverà quindi combattuta tra ciò che è giusto secondo i suoi princìpi morali e ciò che è giusto per la sua famiglia, che scoprirà non essere complementari proprio per niente; non mancheranno quindi i momenti di sospetto e di ambiguità tra lei e il suo stesso padre e suo zio Crete, gli stessi momenti che hanno scandito la vita di sua madre Lila prima di lei.

Questo thriller psicologico parla quindi della famiglia, ma non nel modo convenzionale che tutti noi conosciamo bensì nella maniera più torbida ed oscura, quella che nessuno preferirebbe mai portare a galla, fatta di segreti, menzogne e parole taciute, di crimini con cui ci si macchia le mani e che non si potranno mai più lavare via.
La scrittura di Laura è come una calamita, prende piede già dall'inizio e ci trasporta come un tornado nell'occhio del ciclone, dove azione e suspense si mescolano creando una storia sanguinosa fatta di silenzi, superstizioni, vendette, di ricerca della propria identità e di una famiglia, di voglia di appartenere a qualcosa di più grande, di voglia di scoprire la verità, nonostante essa possa far male.
Un libro che cattura e che consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere, perché potrebbe diventare uno dei vostri preferiti!

LA MIA VALUTAZIONE

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2 commenti:

  1. Wow, ti è proprio piaciuto questo libro! È interessante il nuovo punto di vista da cui viene mostrata la famiglia, che è qualcosa che pur sostenerci o rovinarvi completamente. Terrò in considerazione questo libro per un futuro regalo a mia mamma, che ama il genere

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  2. Si vede che il libro ti è piaciuto molto e sinceramente ispira anche me. Mi piacciono le storie famigliari e questa potrebbe essere una nuova scoperta librosa.

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