TRAMA
La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine.
Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura del continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco.
Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto.
Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente.
Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.
"E l'ultima lacrima che versò, mentre lui la bruciava viva con il ghiaccio, si abbattè sul suolo come la Devastante.
Rendi di pietra il tuo cuore contro i rogga, perchè non c'è altro che ossido nelle loro anime!"
COSA NE PENSO IO?
Eccoci qui con la mia prima recensione sul blog targata Oscar Vault Mondadori.
Si tratta del secondo volume della trilogia "Terra spezzata", il seguito della Quinta Stagione, un libro sci-fi/fantasy, genere che esce lievemente dalla mia comfort zone, ma che mi ha sorpresa in modo positivo, ovvero Il portale degli Obelischi.
Ci troviamo in un mondo flagellato da guerre, carestie e cataclismi naturali che ormai l'hanno reso l'ombra di ciò che è stato, ed è sullo sfondo di quest'ambientazione crudele e spietata che troviamo i nostri personaggi.
Ovviamente la vicenda non è raccontata da un solo punto di vista, ma ci troviamo nei corpi e nei pensieri di più personaggi, tra cui spunta anche Nassun, che avevamo già trovato nel primo libro, figlia di Essun, l'altra protagonista che impareremo a conoscere ancora meglio in questo sequel e che si dimostrerà essere ancora più tosta, forte e determinata!
La narrazione che ci coinvolge direttamente nella lettura è un punto a favore, dato che ci teletrasporta senza tanta immaginazione all'interno degli eventi, e ci trascina verso il finale a rotta di collo, anche se tuttavia le prime pagine sono risultate piuttosto lente, per lo più esplicative, ma credo sia una prerogativa di quelli che definisco i "libri di mezzo", quei libri che contribuiscono allo sviluppo della storia e che ci conducono verso quello che sarà un finale col botto.
Parliamo poi del worldbuilding che ho adorato assolutamente, sia per la sua complessità, per il suo bisogno di essere scoperto, approfondito e soprattutto capito, visto che non è frivolo, ma molto più impegnativo di ciò che magari siamo abituati a leggere, ricco di parole tecniche ( per fortuna alla fine ci viene in soccorso un Glossario preciso preciso dei termini più comuni dell'Immoto, il mondo in cui è ambientato il libro) e pieno zeppo di nomi nuovi, parole sconosciute che richiamano quasi una lingua arcaica, morta.
"Giù. Pareti del geode. Baluginio di colonne di protomagia; ciò di cui è fatta Castrima.
Sensisci-senti-conosci i contaminanti all'interno della sua struttura. Coloro che strisciano sulle sue superfici li lasci stare."
Parlerò un attimo dei personaggi, ma non mi dilungherò poi oltre, dato che non vorrei fare spoiler, perchè Il portale degli obelischi è un libro che va letto e scoperto un pò alla volta e, se non si è capito non è una lettura semplice, da compiere in poco tempo, ma che va goduta, in cui ci si deve perdere, affogare e tornare a galla diversi da come ci eravamo immersi.
I protagonisti ci trasmettono le loro sensazioni, le loro emozioni e io ho amato Alabaster, colui che chiederà ad Essun di richiamare uno degli obelischi, creduto morto e trovato inaspettatamente vivo e responsabile della frattura del mondo, uomo misurato, ma preda dei facili entusiasmi, un pò come tutti noi.
Ed è proprio questo un altro punto forte della lettura: i protagonisti, sebbene facenti parte di una realtà inventata e dotati di poteri al di fuori del comune, sono puramente "umani", facili prede di amore, dolore, invidie e tristezze, e abitano in un mondo consumato dalle conseguenze di ciò che l'essere umano è capace di fare.
In poche parole, sebbene sia un'opera di fantasia, è più attuale di quello che possiamo credere, il paragone tra l'Immoto e il nostro mondo reale non è così scostante, se si pensa a cosa la nostra Terra stia affrontando in questi momenti (soprattutto in questi ultimi anni), e soprattutto i temi di fondo trattati sono pane quotidiano (posso portare l'esempio della libertà dell'individuo, della schiavitù, dei cambiamenti climatici che conducono a catastrofi naturali e tantissimi altri).
Se vi consiglio questo libro? Ovviamente sì!
Ribadisco che non è una lettura semplice, ma una volta che vi prende e vi avvolge, nulla poi vi impedirà di scorrere le pagine così fluidamente fino alla fine, trovandovi sempre più coinvolti nella storia, quasi sentendovene parte, aiutati anche dallo stile di scrittura scorrevole (ma solo dopo le prime cento pagine perchè inizialmente va un pò a rilento), dalla curiosità di scoprire il destino dei nostri protagonisti e dalla voglia di conoscere meglio quella terra spezzata che si reincarna nel crudo Immoto!
Ma siete ancora lì?! Correte subito a leggerlo, è un ordine per l'ossido!
LA MIA VALUTAZIONE
🍂🍂🍂🍂, 5

Ciao! Letta anche questa recensione, molto bella e dettagliata. Mi piace il tuo modo di approcciarti alle recensioni dei libri perché metti in evidenza anche alcune particolarità del libro parlandone a tutto tondo e specificando se alcune parti sono lente, se è un lettura facile oppure no. Il lettore, alla fine, ha il quadro completo di cosa aspettarsi! Complimenti!
RispondiEliminaGrazie mille, davvero. Voglio far intuire la passione che ci metto nel fare una cosa e quando scrivo una recensione, voglio che si sappia ciò che penso veramente, e ciò che chi vorrà leggerlo, troverà tra quelle pagine. Le tue parole mi donano nuova forza, grazie!
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