lunedì 15 marzo 2021

Recensione "La traccia del pescatore" - Roberta Castelli

 
TRAMA

Lo splendido e immaginario paese di Lachea fa da sfondo alle avventure del commissario Vanedda, un uomo controcorrente che ha deciso di sfidare pregiudizi e diffidenze e fare il poliziotto in Sicilia, nonostante la sua omosessualità. In questa prima indagine si trova a confrontarsi con un omicidio e con la quasi contemporanea scomparsa di una giovane ragazza. Tra intrighi, misteri e reticenze avrà modo di mostrare tutto il proprio intuito e le proprie capacità all’interno di un commissariato corale e vitale, ricco di personaggi che presto entreranno nel cuore del lettore.

RECENSIONE

Buongiorno lettori e benvenuti o bentornati nel mio angolino di carta ed inchiostro!
Oggi vi porto nella splendida e soleggiata Sicilia in compagnia di uno dei personaggi più strambi, lunatici e schizzinosi che abbia mai incontrato nel corso di una lettura!
Sto parlando del commissario Vanedda, siciliano doc che esercita il suo mestiere a Lachea, un paesino in riva al mare, terra di agrumi profumati e cibo succulento ed abbondante. 
Ma Lachea non è solo cielo terso, profumi mediterranei e panorami mozzafiato e il commissario lo sa bene, sa bene che attorno a lui gli abitanti del posto fanno girare rapidamente le voci, e la sua omosessualità in un luogo dove governa ancora una mentalità ristretta non aiuta particolarmente.
Eppure, il giovane Vanedda, contro il giudizio di tutti, decide di rimanervi per lavorare come commissario nella caserma locale, sfidando la bigotteria generale, ma soprattutto la pesante opinione del padre, uomo severo e tutto d'un pezzo che non accetta il fatto che a suo figlio piacciano gli uomini, considerandolo un orientamento poco virile, a maggior ragione per il lavoro che fa.

Orfano di madre, al commissario è rimasta come unico riferimento solo la forte figura paterna, che nonostante tutto, ogni giorno, si reca a trovare per assicurarsi che l'età avanzata non gli faccia brutti scherzi, e Gerlando, il suo compagno, che a differenza sua mal sopporta le voci che girano sul loro conto e i graffiti omofobi che puntualmente ritrovano fuori dalla loro abitazione, segno di un odio radicato nei loro confronti nonostante cerchino di vivere la loro relazione in una parvenza di normalità.

E se da una parte Vanedda deve fare i conti con la reticenza di Gerlando, il principio di demenza senile del padre e la sua repulsione per qualsiasi cosa appartenga al mondo dei batteri e dei microbi, dall'altra deve indagare sul controverso caso di un assassinio avvenuto in un bed and breakfast e la scomparsa di una ragazza, che si scoprirà essere la figlia del proprietario del luogo in cui è avvenuto il delitto.

Sullo sfondo di una Sicilia sempre accarezzata dal sole e ricca di colori e tradizioni legati ai santi, troviamo un testo che scorre piuttosto velocemente, punteggiato di termini tipicamente siciliani che nonostante tutto sono comprensibili, evitando così il rischio di bloccarsi nel corso della lettura senza capirne il contesto; si nota perfettamente l'amore che lega l'autrice a quest' isola, poiché questo romanzo è scritto con l'affetto e la premura che solo una persona che c'è cresciuta può possedere, e la cosa riesce anche a far calare sin da subito il lettore nella storia.

"La Sicilia è come una picciridda indifesa; va curata con amore, soccorsa quando cade e aiutata a crescere sana. Ma, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che creda in lei con tutte le sue forze."

Roberta è riuscita in questo giallo a mescolare molto bene ironia e suspense, data la presenza di alcune scene bizzarre e velatamente paradossali, come ad esempio la vedova che festeggia la morte del marito di fronte al commissario e al suo assistente Vaccaro (che io ho trovato davvero divertente e per nulla fuori luogo nonostante il contesto tetro), che si accompagnano molto bene ai momenti clou delle indagini e degli interrogatori, e a quelli in cui il commissario Vanedda ci rende partecipi di alcuni sprazzi della propria vita quotidiana (scoprirete che è un amante sfegatato del cibo, ma soprattutto dei dolci!).

Oltre alle descrizioni molto dettagliate di ogni personaggio e una discreta caratterizzazione, vorrei concentrarmi per un attimo proprio su Vanedda, che non è il tipico eroe perfetto della storia, anzi, viene presentato come una persona scorbutica, schifiltosa e che si infastidisce con un nonnulla, una persona che commette errori, sia nel lavoro che nella vita privata, ma che ad ogni modo mantiene una certa integrità ed una buona dose di coerenza, una cosa che ho apprezzato davvero molto e che l'ha reso più umano rispetto a protagonisti di romanzi super intelligenti che non si fanno mai sfuggire nulla e che beccano il colpevole al primo colpo, risultando così poco credibili.

La cosa che secondo me spicca molto è il fatto che questo romanzo rimandi un po' allo stile di Camilleri che racconta le vicissitudini del commissario Montalbano, che si differenzia da Vanedda solo per il suo orientamento sessuale, ma che gli si presenta molto affine anche come carattere, così come molto simile è il modo in cui vengono presentati tutti gli altri personaggi, soprattutto la sua spalla, l'agente Vaccaro, un uomo descritto come goffo e distratto, ma devoto al proprio lavoro, e l'intera ambientazione nella terra siciliana.

L'unica cosa che avrei voluto vedere più approfondita è il rapporto tra il commissario e suo padre e tra il commissario e Gerlando, il suo compagno, perché credo siano stati trattati in modo un po' frettoloso, ma non mi resta che sperare in un seguito di questo romanzo, dato che probabilmente ce ne saranno altri dedicati a Vanedda, così da vedere questi aspetti sviluppati come dovrebbero essere!

Nel complesso, ad ogni modo, questa lettura mi ha fatto entrare nel cuore la solare Sicilia, coi suoi colori sgargianti e le sue spiagge meravigliose, ma anche il tenebroso Vanedda, di cui è impossibile non innamorarsi!

LA MIA VALUTAZIONE

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1 commento:

  1. Mi ispira un sacco, soprattutto il protagonista che non è il classico eroe! Non leggo molti libri di questo genere ma potrebbe essere un buon modo per cominciare con un genere nuovo!

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