mercoledì 17 novembre 2021

Review Party "Le vite dei Santi" - Leigh Bardugo

 



TRAMA

Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.


RECENSIONE

Buongiorno lettori!
Oggi giungo a voi con una nuova recensione su una splendida raccolta di racconti con cui la nostra Sankta Leigh Bardugo ci riporta tra i miti e le leggende che hanno dato vita ai famosi Santi che sentiamo così tanto nominare nei suoi romanzi dedicati al Grishaverse e ai miei adorati Corvi: sto parlando di "Le vite dei Santi" edito Mondadori che ringrazio per avermi permesso di partecipare al Review Party, assieme ad Alessandra di Raggywords, sempre molto gentile e disponibile.

"Ma altri ancora lo venerano, il Santo senza Stelle, patrono di chi cerca salvezza nell'oscurità."

Ebbene sì! Queen Bardugo colpisce ancora! E questa volta lo fa con una raccolta di racconti tutta dedicata ai Santi che vengono celebrati nel regno di Ravka, e di cui sicuramente saprete già qualcosina se avete letto la dilogia dei Corvi o lo trilogia del Grishaverse!
Essendo un libricino piuttosto breve, ed essendo ancora più brevi i racconti di cui andrò a parlarvi, la lettura scorrerà talmente veloce che nemmeno ve ne renderete conto!
Lo stile di scrittura è il tipico di Bardugo, anche se leggermente "immaturo" e meno elaborato rispetto a quello che abbiamo trovato in Sei di corvi, ma non per questo meno evocativo.
Le storie dei Santi venerati nell'universo che quasi tutti già conosciamo, intervallate da illustrazioni degli stessi che li ritraggono nel loro ambiente caratteristico, sono storie di tempi antichi, quando ancora i popoli non credevano ad entità al di sopra delle loro teste o meglio, ad entità che avessero ancora il tempo da dedicare ad esseri così mortali ed insignificanti come lo possono essere appunto gli esseri umani.

Eppure c'è chi ancora crede.
E non passerà molto tempo prima che quel credente venga ricompensato in qualche modo dalla propria fede cieca e devota.
Ma la fede a volte porta alla propria rovina, e le storie dei Santi di Ravka non finiscono col lieto fine, ma con violenti martìri che in qualche modo potrebbero risultare opposti all'idea che tutti noi abbiamo dei Santi, ovvero uomini e donne che hanno dedicato la propria vita agli altri per poi venire adorati come divinità.
In questa raccolta non c'è nulla di più sbagliato.
I Santi che troviamo qui sono persone normali all'apparenza, con vite difficili, approcci alla società altrettanto difficili (per la maggiore non a causa loro ma dell'ignoranza che vi aleggia attorno), ma che possiedono piena fiducia in esseri che vengono celebrati e venerati come Dei, ma che di fatto faticano a mostrarsi o a manifestare i propri poteri.
Poi, però, arriva il momento cruciale in cui il credente diviene colui o colei in cui credere, e allora la gente forse è pronta ad accettare quella diversità, a farla diventare parte integrante della propria vita.
Così, però, non accade, e il più delle volte i Santi vengono usati e spremuti fino all'ultima goccia di sangue o sudore nel nome dell'avarizia e dell'avidità umana, nel nome di qualcosa che da sempre risulta distruttivo e limitativo: un ideale malato.
Perché se questi Santi sono pronti a sacrificarsi per il bene degli altri, gli altri non si tireranno indietro e anzi, saranno pronti a prendersi di tutta l'erba il fascio e anche di più, accusando poi chi si sacrifica di non essere più in grado di mantenere il ritmo di quelle tacite promesse.

Le storie dei Santi sono per un certo verso una rete intricata di favole oscure e macabre, tinte di sangue e sacrificio e dolore, mai nemmeno sfiorate dal concetto di felicità o gioia, o qualsivoglia connotazione positiva.
Anche in queste favole il mondo non è pronto ad accettare ciò che risulta essere diverso o speciale. 
Ma d'altronde non lo è mai stato.
Ancora oggi ci sono Santi che non vengono accettati, ideali malati che vengono perpetrati nel nome dell'ignoranza comune, e vicende narrata a bassa voce al lume di candela, di eroi e persone crudeli, di battaglie interiori, di morte e resurrezione.

I Santi di Bardugo richiamano in qualche modo figure iconiche della nostra cultura religiosa, ma tra tutti spiccano soprattutto il già citato Ilya in catene, Sankta Alina della Faglia, la santa della luce, la luminosa, che col suo splendore ha sconfitto le tenebre create dal Santo senza Stelle.
E qui arriviamo ovviamente al mio santo preferito, appunto.
L'Oscuro l'abbiamo già conosciuto nella trilogia Grisha. 
Sappiamo in qualche modo come sia stata generata la faglia di buio e morte di cui può benissimo vantare la creazione, eppure in questa storia il Santo delle tenebre è un semplice ragazzo incompreso e deriso che chiede salvezza all'oscurità.
La cosa mi ha in qualche strano meccanismo fatto tenerezza, poiché alcune volte, quando la luce sembra talmente lontana da non poter essere raggiunta e quindi impossibile anche solo da concepire, il buio resta sempre lì ad attendere di avvolgerci nel suo funereo abbraccio.
Ed ecco che il Santo in nero arriva a dispensare salvezza, ad accogliere le preghiere dei senza speranza, a dare amore e certezze a chi nella luce non è riuscito a trovarli.
Il Santo senza Stelle è il patrono di chi cerca la luce nell'oscurità.
E io mi sento vicina a questa figura in modo così disarmante e trascendentale che se venisse eretto un culto in suo onore, io diventerei sicuramente una dei suoi adepti  più fedeli!

A parte tutto ciò, questa raccolta di racconti getta una lama affilata di luce su alcune vicende che magari ci sono risultate poco chiare nei romanzi dedicati ai Grisha, costruendo un mondo antecedente agli eventi di cui abbiamo già letto che non mancherà di stupirvi e deliziarvi, nonché di intrattenervi.
Queste sono storie che meritano di essere conosciute, create dal nulla e divenute un universo articolato eppure semplice su cui riflettere, fiabe del colore dell'ebano da sussurrare tra le labbra prima della buonanotte, o di fronte ad un enorme falò nel gelo di una foresta incantata, mentre il mondo là fuori attende un segnale qualsiasi da quei Santi che si sono sacrificati per gli altri senza mai chiedere nulla in cambio.
Un libro a cui non potete rinunciare se volete in qualche modo immergervi ulteriormente nel mondo di Leigh Bardugo e dei suoi piccoli universi sotterranei, conoscendone ogni minimo dettaglio e significato, una sorta di bibbia sacra ed arcaica da tenere avvolta e nascosta in uno stralcio di cielo nero e stellato, tra le pieghe dell'eternità.

LA MIA VALUTAZIONE

🍂🍂🍂🍂,5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂


PS. Nel banner in alto trovate anche le altre magnifiche tappe dei blog che parteciperanno al Review Party! Mi raccomando, non perdetevele!
Un bacio dalla vostra dama della cripta.





2 commenti:

  1. Adoro le tua analisi, riesci sempre a dire così tanto! Anche a me è piaciuto molto, non avevo considerato il Santo Senza Stelle dal tuo punto di vista 🥺

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