TRAMA
"Un giorno gli Dei pregheranno gli umani di pregarli, e
allora tu sarai Dea e io schiavo".
Questa la profezia del Dio Anubi, sussurrata nelle orecchie
dell'atea Caterina, durante la sua breve permanenza nel tempio di Luxor. Una
profezia che, da principio, la ragazza non comprende appieno. Le serviranno
tutta la sua vita, tutto il suo scetticismo e tutti i suoi battiti del cuore
per svelarne il significato.
"Come la Luna e le Stelle" è una novella spin-off
che affronta le tematiche del poliamore, dello scorrere del tempo e della
pesantezza dell'anima. Si ricollega agli eventi del romanzo principale,
"Il Giudizio di Persefone".
RECENSIONE
"Questo è il nostro ruolo nell'universo, va bene così.
Ma visto che soffriamo entrambi la solitudine, abbiamo altri partner. Io ho le mie concubine, lei ha i suoi concubini. E' un buon equilibrio, che voi umani lo capiate o meno non m'importa granché."
Buonasera lettori e benvenuti o bentornati nel mio angolino caotico di carta ed inchiostro!
Col favore delle quasi-tenebre serali, colgo l'occasione per parlarvi di una delle ultime letture che ho terminato e che mi ha lasciata col cuore colmo di una nostalgia ed una malinconia ineguagliabili!
E voi direte: "Ma Chiara! Che ti succede? Da quando leggi fantasy - romance? DA QUANDO LEGGI ROMANCE?".
Da quando Giulia mi ha fatto conoscere il mondo di Ade e Persefone, in un modo delicato e tenero, certo, punteggiato di qualche momento piccante qui e là che comunque non risulta mai volgare e fuori luogo, ho capito che le sue storie, nonostante appartengano ad un genere che non leggo e che cerco anche di evitare come la peste se vogliamo dirla tutta, mi hanno conquistata e mi conquisteranno sempre perché escono dal romance puro e si tingono di sfumature fantasy e paranormali che io adoro tanto.
Come la luna e le stelle è uno spin off del libro principale che vi ho citato sopra, e narra le vicende di Caterina, atea convinta ed irremovibile, che si troverà ad affrontare non senza dubbi l'amore particolare che la lega al dio egizio dei morti, Anubi, una personalità ironica, con uno spiccato senso dell'umorismo, ma nel contempo una divinità che assolve in modo impeccabile ai propri doveri, dividendosi tra di essi e tra l'amore smisurato e vagamente struggente per le sue innumerevoli concubine.
"Le amo come la luna ama le stelle.
Per quante siano, brillano tutte e no, non saprei dirti quale sia la più luminosa."
Il poliamore quindi è uno dei temi ricorrenti e più presenti nel corso della trama, e viene esposto in totale normalità, senza nessun tipo di discriminazione, senza nessun tipo di giudizio: Anubi ha molte concubine. A loro va bene così, a lui va bene così.
L'amore che lega il dio alle sue amanti non è univoco e certamente Caterina capirà, ed impiegherà parecchio a comprendere, che non esiste rivalità tra di loro, poiché le concubine di Anubi si amano anche tra di loro in una sorta di rapporto amoroso profondo ed estremamente fedele nonostante coinvolga più individui, e sono pronte ad accogliere la ragazza come fosse una di loro, senza nessun genere di gelosia od invidia: Anubi ama tutte allo stesso modo e il suo amore è davvero ricco ed immenso.
Altro tema preponderante è quello della morte e della paura della morte, nonché di ciò che ci aspetta nel momento in cui essa viene a prenderci.
Caterina è una persona apparentemente solare, dalla mentalità piuttosto aperta e priva di barriere, ma dietro alla maschera che ostenta sicurezza e forza, troviamo una Caterina più fragile, insicura e sempre in bilico tra ciò in cui crede, ciò che risulta tangibile ed esistente, e ciò che invece non riesce a spiegarsi in modo razionale.
Essendo Anubi una divinità dotata di profonda intelligenza, saggezza ed altri poteri che rientrano tra i suoi misteri, lui sa perfettamente quanti battiti del cuore rimangono ad una persona, di conseguenza sa perfettamente quanti ne restano a Caterina (e quindi sa come e quando lei mancherà) e tenterà in tutti i modi di convincerla a fare qualcosa che nella sua vita lei non ha mai fatto, ovvero a credere, a credere in lui.
Ma la ragazza, testarda ed orgogliosa com'è, cadrà ai piedi del dio, pregandolo come un bravo suddito o preferirà rimanere ferma nelle proprie convinzioni al costo di dover essere "sorteggiata" tra i vari pantheon al momento della sua dipartita?
"Il tempo e il Destino sono dei traditori, gattina, non sai quanto" , si espresse, misterioso, sussurrandole all'orecchio, "lo sguardo degli Dei spazia in eventi al di là della storia.
Vorrei poter dire che ho imparato ad adattare le mie scelte di conseguenza, ma non è così."
Avete presente quelle storie che vi fanno piangere anche quando ci pensate dopo qualche giorno?
Quelle storie fatte di amori profondi, immensi, così forti e brucianti da essere destinati a consumarsi come la fiamma di una candela, lentamente ed inesorabilmente?
La storia di Caterina ed Anubi mi ha fatta commuovere, ma le lacrime non si sono limitate a rimanere negli occhi, anzi, sono scese copiose a bagnare lo schermo del Kindle, in barba ad ogni cosa.
Sarà perché Giulia ha saputo dipingere Anubi come un dio premuroso, protettivo ed estremamente legato alle sue concubine, tanto da considerarle tutte allo stesso livello.
Sarà perché Caterina è una ragazza che ha bisogno di essere rassicurata e coccolata, un po' come tutti noi, che poi diventa donna, ma che mantiene nel tempo le stesse idee, che si divide tra l'amore per Anubi e quello per le altre amanti, che ha paura di morire, che nonostante sia una semplice mortale assapora per qualche istante l'affetto di una creatura immortale, che ricorda, che ama e che soffre quanto lei, solo col peso dell'eternità sulle proprie spalle.
Sarà perché sono sempre stata terribilmente sensibile alle tematiche che trattano della morte e dell'eternità, dell'amore oltre la morte, quello trascendentale, che va oltre il piano fisico, che va oltre ogni limite umanamente immaginabile.
Giulia ha saputo creare una storia dolce come il miele ma mai sdolcinata, tenera ma nel contempo forte e nostalgica, sulla cornice di un Egitto torrido e sensuale, che attrae come una calamita e che fa anche tanta paura, terra di Dei giusti ed irremovibili nelle loro scelte, terra di tradizioni e superstizioni, terra a cui la morte è sacra.
E nel caso in cui vi chiediate per quale motivo dovreste leggere questa novella che risulta talmente scorrevole da risultare una lettura piuttosto breve, allora vi dico: leggetela perché vi entrerà dentro!
Queste non sono storie che si scordano facilmente. Non sono storie vuote che lasciano il tempo che trovano. C'è molto da imparare qui dentro. Sulla vita. Sulla morte. Sul destino e sulla fede, di qualunque tipo essa sia. Ma soprattutto c'è molto da imparare sull'amore, in tutte le sue molteplici sfaccettature.
Ecco perché vi posso assicurare che secondo me questo non è solo un romance.
C'è la storia romantica, certo, c'è l'erotismo, ovvio.
Ma c'è così tanto di più, che alla fine volterete l'ultima pagina col respiro mozzato, gli occhi pieni di lacrime e il cuore colmo di una nuova consapevolezza. La consapevolezza che al proprio destino non si può sfuggire e che di fronte agli occhi della morte siamo tutti quanti uguali.
LA MIA VALUTAZIONE
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Sembra una super novella, mi interessa molto visto che anche io sono atea (e poi questo genere di storie mi piacciono). Devo ancora legger il libro principale però...
RispondiEliminaLe novelle si possono leggere anche senza aver letto necessariamente il romanzo principale quindi se ti interessa buttati! ❤️
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