Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato
a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi.
Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a
Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono
costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa,
vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere
parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città
contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti,
si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare
l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno
una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati
pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare
insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla,
in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone
di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza
di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e
redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.
"Non sanno che cosa possiamo fare insieme.
Loro non sanno che noi non smettiamo mai di combattere."
RECENSIONE
È facile parlare di un libro che non ci è piaciuto.
Ci si limita a dire il perché e il per come non abbia soddisfatto le nostre aspettative, si cerca di capire come mai non sia rientrato nei nostri gusti e lo si analizza (e alcune volte demolisce, ma non lo diciamo a nessuno mi raccomando) perché già sappiamo cosa c'è che non va in quella lettura.
Sappiamo benissimo cosa non ci sia piaciuto.
Ma per me parlare di un libro che invece ho amato risulta quasi sempre un'impresa molto difficile.
Non chiedetemi il perché, non saprei nemmeno spiegarlo, però è ciò che mi è successo leggendo la dilogia di Sei di Corvi della Bardugo, e ancora faccio fatica a spiegare il motivo per cui mi è entrata dentro.
Ovviamente il secondo volume, Il regno corrotto, è un libro diverso dal primo e per certi versi più bello, ma anche più introspettivo, dato che veniamo a sapere qualcosa in più sulle singole vite dei protagonisti: questo magari potrebbe rallentare in qualche modo la lettura, ma serve a far capire al lettore ogni singola paura e ogni singolo motivo per cui tal personaggio si comporta in tal modo.
All'inizio veniamo catapultati subito in una nuova missione impossibile per i nostri ragazzacci del Barile e di seguito in altre missioni ancora più impossibili, dove non mancheranno i ben conosciuti colpi di scena e dove alcune volte sembra che la situazione stia per precipitare per poi tornare quasi inaspettatamente a raggiungere un equilibrio perfetto, il tutto grazie agli assi che ingombrano le maniche di Kaz Brekker, il nostro Manisporche di fiducia!
Mentre in Sei di Corvi troviamo una Ketterdam "superficiale", colma di pericoli ed affari loschi e di dubbia morale come la conosciamo, certo, ma raccontata in modo quasi neutro, come se avesse ancora una faccia da mostrare, un lato nascosto che la scrittrice tiene segreto per rivelarlo nel momento giusto, nel Regno Corrotto la incontriamo sotto un'ottica leggermente diversa.
La città dove complottano i nostri ragazzi non è più un'ambientazione asettica, fredda e rigida come può essere la Corte di Ghiaccio, e nemmeno la vecchia Ketterdam che abbiamo già conosciuto, ma si trasforma in un intrico di vicoli, canali ed edifici che celano le azioni più aberranti e dove ognuno bada ai propri interessi facendo bene attenzione a trarre vantaggio dai fallimenti degli altri.
Ketterdam diventa così una sorta di Amsterdam oscura e tenebrosa, perennemente avvolta da una leggera foschia e ricoperta dal sudiciume di una società corrotta, una società che si spaccia per virtuosa e corretta, al servizio dei propri cittadini, ma che verrà poi smascherata e presentata per ciò che è: un groviglio di gente guidata dalla propria avidità e che non si fa scrupoli per ottenere un successo immeritato.
"I corvi si ricordano le facce. Si ricordano chi dà loro da mangiare, chi è gentile con loro.
E anche chi fa loro del male."
Ma cosa ho amato davvero, davvero tanto di questo libro?
I personaggi, o meglio, la loro caratterizzazione mi ha fatto perdere la testa.
Certo, incontriamo come sempre i soliti noti, ma scoprire qualcosa in più sul loro conto, capire il perché di alcuni loro timori e delle loro esitazioni, conoscere i demoni che abitano la loro mente, mi ha aiutata a comporre un quadro generale e più approfondito sul contesto in cui sono stati inseriti.
Come sempre Kaz rimane il mio personaggio preferito maschile dell'intera lettura: spietato, meschino, opportunista, rabbioso, astuto e sempre sul pezzo, mai preso alla sprovvista e con la testa che trabocca piani ad alto tasso mortale.
Eppure signore e signori, anche lui ha i suoi punti deboli, e vi lascio scoprire quali, ma ve ne innamorerete, così come vi innamorerete di Nina Zenik e della sua insaziabile fame di dolci, del sempre perennemente corrucciato Matthias, del timido ma coraggioso Wylan, dello scoppiettante umore di Jesper e dalla compostezza di Inej.
Vi prenderete una bella sbandata per il worldbuilding della Bardugo, per il suo modo di descrivere luoghi, persone e sensazioni, per l'universo che è riuscita a creare, la storia che è riuscita ad inventare e per le emozioni che riuscirà a scatenare nel lettore!
Ci saranno momenti in cui vi commuoverete, ve lo posso assicurare mi sono commossa anche io sigh sono ancora traumatizzata, ed altri in cui vi arrabbierete e penserete "Maddai! Ma che è? Ma davvero?", e alla fine volterete l'ultima pagina e vi sentirete arricchiti di una nuova storia ma un po' vuoti, col desiderio di leggere ancora qualcosa sui nostri criminali preferiti.
Il regno corrotto è un libro che mi sento di consigliare a chi non ha paura di innamorarsi di un branco di criminali male assortiti ma che insieme possono spaccare il mondo, di una città sporca dominata da giri loschi e affari sporchi, MA, c'è un ma.
L'unica pecca che ho trovato è che alcune scene sembrano essere state inserite a casaccio giusto per fare volume e per allungare un po' il brodo, scene che non portano arricchimento alla vicenda e che potevano essere evitate. E poi vogliamo parlare di quella scena?
Non farò spoiler, ma la scrittrice poteva davvero riservarsi di meglio.
Sarà che non l'ho digerita personalmente. Sarà che non ce lo meritiamo.
Ma dopo quell'avvenimento, la storia ha subìto uno svolgimento repentino e mi è sembrata frettolosa e portata a termine in modo avventato. Avrei voluto saperne di più e posso solo sperare in un seguito che probabilmente temo non arriverà mai.
Nel complesso comunque, la dilogia dei corvi rimane una delle mie crush letterarie di sempre.
E fidatevi, lo sarà anche per voi se amate il genere ( e lo amerete, non avete altra scelta!).
Nessun rimpianto. Nessun funerale.
LA MIA VALUTAZIONE
🍂🍂🍂🍂, 5 \ 🍂🍂🍂🍂🍂
Ammetto che non avevo preso in considerazione questa duologia ma sto pensando di recuperarla viste le molte recensioni positive e il tuo super entusiasmo!
RispondiEliminaIo l'ho amata e credo rientri tra le mie preferite di sempre. Mi sento di consigliartela senza alcun dubbio!
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